Ecco qua ragazzi, prelevo dalla pattumiera della storia un'altra gemma di immenso valore, i Beauregard Ajax. Formatisi nel 1966 nel sud della California e precisamente a Los Angeles, questi cinque magnifici musicisti autori di una serie di lavori psichedelici, si sciolsero prima di rilasciare il loro primo unico album "Deaf Priscilla" nel 1968 ed è stato presentato compiutamente (a parte qualche singolo già in circolo all'epoca) al grande pubblico solo nel 2006 dalla tedesca Shadoks con l'aggiunta di 4 bonus tracks.

"Deaf Priscilla", album nel complesso molto coerente, presenta una serie di pezzi (tutti in stile canzone all'incirca 3-4 minuti), di stupendi acquerelli acid-pop elaborati con grande perizia tecnica, diversi fra loro per sonorità a arrangiamenti, che solo musicisti lucidi e dotati potevano realizzare. Il disco è un'alchimia di effetti sonori, melodie e armonie azzeccatissime, legate da un filo conduttore a livello stilistico che non decade mai, i pezzi (tutti) di alta qualità mantengono una costante tensione emotiva. La miscela musicale di west coast-pop risente della british invasion (quella pionieristica dei Tomorrow, Yardbirds, Blossom Toes, Pretty Things e anche Syd-Floyd) per un prodotto artigianale di sperimentalismo effettistico ricco di sfumature e citazioni stilistiche complesse che vanno dai fraseggi blues, alle ballate acid-Byrds, fino a costrutti lament-garage.

Il suo capo David Ferguson (voce e chitarra) angelo maledetto, dal canto apparentemente innocuo, accompagnato da coretti ironicamente lusinghieri, dà voce a testi surreali e stravolti, ispirati dalla inadeguatezza esistenziale del vivere nella grande metropoli (più che dalle fantasie peace and love dei social-hippie californiani, sono le angosce metropolitane alla Lou Reed e Velvet Underground in primis, mi sembra che anche il nostro venisse da New York), temi come: alienazione, desolazione, malinconia, nostalgia per gli amori impossibili, solitudine, sesso degradato, droga e morte accompagnano un flusso musicale originalissimo. Le chitarre misuratamente distorte sono dotate di effetti tipici della psichedelia della prima ora, fuzz-autoreverse-tremolo (Love, 13th Floor Elevator, Chocolate Watch Band).

Insomma i Beauregard Ajax incarnano anch'essi l'essenza di un'epoca a cavallo tra edonismo dionisiaco della profusione lisergica dei colori e dei suoni e l'espressionismo cosciente e nichilista dovuto al dissolvimento delle illusioni e delle speranze che il vivere nella grande metropoli comporta (New York prima di tutti gli altri luoghi ha avviato una "nuova coscienza" quella della disperazione). Dicotomia dialettica o sintesi, stile di vita e modo di pensare che si trasforma e si coagula in una grande formalizzazione musicale di questi cinque straordinari musicisti dimenticati, ma con loro tutto regge; anche la sofferenza esistenziale (avvertibile solo nei testi), diventa bellezza, pretesto estetico.

Quattordici tracce originali e interessantissime rivolte principalmente ai cultori dell'acid-psych, tra tutte primeggia la struggente "Goodbye Again" e ad alcuni di voi potrà capitare di accostarla a qualcosa di intimo e personale e come input alla "memoria involontaria" tramite essa potrà "viaggiare". A mio parere siamo ancora una volta di fronte a un capolavoro assoluto del "genere" per questo lo valuto 5 (nella categoria opere sconosciute) senza ombra di dubbio e per me portare "Deaf Priscilla" alla vostra attenzione è oggetto di grande soddisfazione.

Giustizia è fatta!!!

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