Com'è bello sentire ogni tanto dischi come questo dove, per una volta, "Alta Qualità a Basso Prezzo" non è una becera trovata pubblicitaria, uno slogan di bassa lega per volantini di fine scorta, ma una "gran bella e solida fetta di realtà appliacata". PEACE PIPE, del contrabbassista americano Ben Allison, fonde le sonorità del jazz con quelle della kora africana, per darci un prodotto eclettico al di là delle etichette e delle classificazioni, che coinvolge la world music, il jazz etnico, certe costruzioni ambient e concept di musica elettronica (anche se qui, di elettronica non c'è manco a cercarla col lanternino!) e che riesce a segnare un nuovo percorso a livello "strumentistico": sia dal punto di vista puramente timbrico che ritmico.

PEACE PIPE è il punto d'incontro tra diverse etnie, culture, linguaggi e realtà, lontani ma non dissimili, una "beffa" alle convenzioni che innesta un meccanismo vorticoso di crescita, di momento in momento restituendo intensità e bellezza a una musica che diventa "senza confini". Come se improvvisamente tutti muri e gli orticelli saltassero tutti in aria per riuscire a vedere "al di là" degli steccati una musica "infinitamente ricca" e "spaventosamente libera".

PEACE PIPE utilizza la kora del maliano Mamadou Diabate (vi dice niente questo nome?), in uno scambio continuo di idee e stimoli costruendo attorno ai brani ipnotiche strutture e improvvisazioni liriche ed evocative difficilmente riconducibili ad un genere. Unico mezzo passo falso, a mio modo di vedere, la cover di "Goin'Back" di Neil Young, un po' di maniera e poco emozionante, col fraseggio a rimarcare il cantato assente (sic!).

Nel complesso un mix davvero sorprendente che, ancora una volta, ci fa ben sperare sull'evoluzione di queste contaminazioni di generi. Dove andremo a parare non si sa, sappiamo solo che quando mi capitano tra le mani lavori di questo calibro, c'è da ipotizzare futuri migliori di quelli che si vanno a prospettare. Se pensiamo poi, che un disco così, viene edito da quelli de Il Manifesto alla cifra ridicola di 8 euro, cosa volete di più?

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