Dovrei cominciare da un'altra parte, perchè alla faccia dei lustri di ascolti non mi è ben chiaro neppure il genere... Ambient, ok; ma Ambient è un po' il sinonimo di "colorato" e se qualcuno ti chiede di che colore è un tramonto non è che te la puoi cavare rispondendogli "colorato", almeno, so che con voi non me la caverei. Quindi facciamo che è un po' elettronica sperimentale, un po' neoclassica, e un po' post rock. Magari no, magari qualche esperto tra di voi potrebbe storcere il naso. Ma io tanto mi son limitato a copiare Discogs, lamentatevi con lui se ne avete il coraggio.

Ben Chatwin all'anagrafe e al moniker, ma prima si chiamava Talvihorros al moniker e chisseneincula sulla carta d'indentità. Faceva le stesse cose ma sui dischi ci stava un nome più figo. L'unica cosa figa che ha perso, per il resto da quattro anni è in uno stato di grazia tale che se guardi i suoi vinili incartati senti angeli e santi in punta di piedi cantare versi d'amore alle puttane di Babilonia.

Spiegarlo non ve lo spiego. Un po' perchè è roba che non è proprio nuovissima: è uno che fa dischi da un decennio, se non ne avete mai sentito parlare dovete vergonarvi subito e trovare una buca in cui nascondervi, un po' perchè non ne sarei assolutamente in grado. A sentir lui inizialmente suonava la chitarra elettrica e la riarrangiava con i computer e quelle robe lì che fanno i giovani che si spacciano per musicisti ma che poi in realtà schiacciano tasti a caso e il pc fa tutto. Adesso come adesso non saprei, credo suoni quarantacinque strumenti e poi, come sempre, schiacci a caso bottoni sul pc così che poi il pc fa tutto lui.
Un po' come gli effetti speciali dei film no: "fatti tutti al computer, così son capaci tutti!". Ok, fatemi uscire dal vostro computer "Fra' Martino Campanaro" e potrei cominciare ad ascoltarvi, fate poi fare al vostro pc "Avatar" e comincerò a chiedervi che cazzo ci facciate ancora su Deb. Ah, non sapete con che programma il pc si mette a suonare Fra Martino Campanaro... Ecco, allora l'elettronica non è roba che fa tutto il computer mi sa. Per quanto riguarda gli effetti speciali al pc invece facciamo che mi limito a ridere delle doti riproduttive dei testicoli del vostro babbo e siamo tutti felici e contenti in 4k.

Va beh, ma quindi che dire? Nulla, fa musica elettronica, tra i migliori in circolazione per qualità compositive. Tecniche non saprei, il fatto che abbia piena coscienza che la musica elettronica sia musica a tutti gli effetti è un po' come il fatto che sappia che un film realizzato per 9/10 in computer grafica è un film a tutto tondo: prima di parlare mi informo, penso, e poi, appunto parlo. E'una filosofia di vita che consiglio a molti, non che io mi trovi in qualche posizione estremamente di rilievo per arrogarmi il diritto di insegnare a qualcuno a vivere, ma c'è un sacco di gente la fuori che è uscita dall'utero con il manuale delle regole del gioco scritto solo in giapponese e 'sta gente va aiutata. Tutto questo però non significa che io abbia i numeri per poter dire: "questo è TECCNICAMENTE un buon soundproducer, questo no" mica ho studiato, mica sono un sound-producer (l'avrò scritto giusto almeno una volta, spero).

Dicevo all'inizio che avrei dovuto cominciare da un'altra parte (perchè mi mancano i numeri) e quindi veniamo al nocciolo della questione: Heat & Entropy è il miglior disco di Ben Chatwain aka Talvihorros, uno che prima di 'sto lavoro qui aveva quattro elleppì su una discografia da otto che facevano a calcieppugni per decidere chi era il migliore, e la gente con la testa sulle spalle non sapeva mai quale consigliare agli amici. Poi l'anno scorso è uscito questo e finalmente c'è un titolo chiaro da suggerire: "Heat & Entropy" appunto. E Punto.

Per chiuduere, e cercare di dire qualche cosa di più, chiarire, esser meno criptico: questo è il migliore, il peggiore probabilmente è "and it was so" che vi ho appena linkato. Ascoltate quello, ripetendovi: "è il disco peggiore della discografia." Poi provate questo "Heat & Enthropy". A quel punto potrete venir qui a dirmi che avrei potuto scrivere altro e meglio sul lavoro in questione e farmi vedere come si fa.

Occhio che se ci riuscite la domanda sorgerà spontanea: "Ok, sei bravissimo, non ci piove. Ma tu questo tuo talento per cosa lo tieni, per le cassettine vapormerda e le ristampe dei rutti di Syd Barret, Crist'IdDio?"

E, comunque, "Grazie Nes" per i prossimi quindici anni.


Ah, forse ho mentito, forse è "Descent Into Delta" il suo lavoro migliore, o forse questo è la versione perfezionata di "Descent Into Delta", non lo so. Non so cosa sto scrivendo e da anni ogni volta che metto su un suo disco non so cosa sto sentendo. Ma poche altre cose le sento così bene, e quasi nessuna per così tanto tempo.
E' così bello che lo si adora anche senza droga.

Per dire: io il piatto per i vinili non ce l'ho, la sua discografia in 33 giri sì. Comprati tutti in quei rari momenti in cui son sobrio.

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