Prima l'america, i paesaggi sperduti, le radici. Adesso l'Inghilterra, il brit-pop, i walls of sound, ma anche il grunge, lo stadium rock à la U2 oppure i "soliti" Jesus & Mary Chain. Dopo il bel viaggio nelle radici musicali a stelle e strisce che decisero di intraprendere due anni fa con il bel "Howl", i Black Rebel tornano ad accendere gli amplificatori con questo nuovo "Baby 81", anticipato da un singolo come "Weapon Of Choice" (che sembra una "Stop" maggiormente frenetica e vigorosa) indicativo in tal senso.

Il nuovo lavoro si apre sulle note di "Took Out A Loan", dominata da un riff ripetitivo ma piacevole e dai cambi di tempo della batteria, anche se si mantiene su una velocità di crociera moderata e costante. La successiva "Berlin" fa l'occhiolino alle sonorità danzerecce tanto di moda in questo periodo, mentre, superata "Weapon Of Choice", "Window" è new britpop allo stato puro, con la sua intro di piano rubata a qualcosa di Elton John e il cantato strascicato alla Liam Gallagher. "Cold Wind" è al contrario basata su un giro bello sporco di chitarra e una melodia vagamente grunge (quindi in netta contrapposizione rispetto alla primissima parte del disco) . Per "It's Not What You Wanted" vale il discorso fatto per "Window", ma qui è ancora una volta la sei corde a farla da padrona; "666 Conducer" (già disponibile in rete prima dell'uscita dell'album) è invero molto interessante nel suo andamento sporco-minaccioso, non come "All You Do Is Talk" (U2 a tonnellate), che passa piatta e monotona.

"Lein On Your Dreams" vanta il classico finale very-british col cantato in falsetto, "Need Some Air" invece alza il tiro e rivitalizza la situazione con un andamento piuttosto piacevole e trascinante. La successiva "Killing The Light" col suo falsetto forzato è francamente insentibile e si becca la palma di peggior brano dell'album, mentre "American X" si dilunga in un finale strumentale alla maniera degli ultimi Dandy Warhols. Chiude la bella "I Am Only", dominata inizialmente da un bel giro acustico, poi da un deciso wall of sound.

In definitiva il disco di riferimento torna ad essere "Take Them On...", se proprio è necessario fare un paragone, ma c'è comunque da scordarsi la patina sporca-e-cattiva che caratterizzava quell'album, in favore di una maggiore attenzione nello sviluppare spesso le melodie utilizzando uno stampo tipicamente anglosassone.

Sta a voi (e ai vostri gusti) decidere se stare ancora coi Black Rebel oppure no...

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