Se la monotonia avesse le sembianze di una donna in calore, avrebbe sicuramente dei rapporti con i BRMC, perchè la seconda prova del trio statunitense, dopo il buon esordio del 2002, suona già vecchio e superato fin dal primo ascolto, dove i figli del selvaggio "Marlon Brando", nonostante tanta pseudo energia e passione, finiscono per percorrere sempre medesimi schemi.
Se all'istante, il singolo "Stop" sembra entusiasmare per il bel riff, dopo un paio di ascolti, risulta scontato e monotono, come "Six barrel shotgun", praticamente identica a "Whatever happened to my rock'n roll", primo singolo in assoluto della band, presente nell'album d'esordio. Basta cantarci sopra per accorgesene. Chitarre acide, bassi distorti, e atmosfere post-grunge, non bastano per entusiasmare i nuovi adepti del rock, mancando di dinamicità e creatività.
I momenti migliori appaiono quelli di largo respiro, dove la componente psichedelica emerge, ma i brani più "tirati" risultano troppo uguali a se stessi. "In like the rose" e "Suddenly", gli istanti più concreti, non bastano a giustificare l'acquisto di un disco piatto, sostenuta inoltre da parti melodiche e da vocalità statiche e pesanti.
Un disco mediocre, e anche se gli Stones gridano "It's only rock'n roll and I like it", io vi rispondo per questa volta "I don't like it". Nonostante tutta la pubblicità che hanno, in Italia c'è di meglio, basta guardarsi intorno.
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