L’importante è emozionarsi ancora...

Gli aggressivi possono essere di due tipologie: la prima è composta da quei coglioni ignoranti che sono ignobilmente convinti di avere le verità in tasca e di poterle/doverle divulgare con ogni mezzo; di solito sono arroganti e aggressivi attraverso i cosiddetti social, in mezzo a tanta gente - dove possono farsi notare ancora meglio - o in inutili trasmissioni televisive e similari... di solito al contrario quando devono farlo a quattr’occhi si cagano addosso e si trasformano nell’ultimo dei vigliacchi.

La seconda sono quelli come me che sembrano così perché non riescono a farsi scivolare le miserie di questo mondo e, purtroppo per loro (noi), se la prendono per ogni situazione, anche minima, in cui ritengono non ci sia giustzia, sincerità, lealtà, dignità. Potete immaginare in un mondo come quello in cui “viviamo” ... essere così è un vero dramma esistenziale; se poi si è pure degli emotivi compulsivi ... è finita ahahahah.

L’ho riguardato l’altra sera e mi sono commosso, come sempre. Il famoso grande, grosso, falsamente cazzuto che si fa prendere il cuore con poco.

Loro sono quelli che più mi fanno godere per averlo messo nel culo a tutti i potenti del settore; case discografiche e stampa specializzata in primis. Questi potenti così furbi ed intelligenti avevano da subito etichettato i quattro Nobili come degli incapaci. Complimenti merde!

“Una delle cose di cui sono più orgoglioso, nel mio cuore, è che i Black Sabbath non sono stati creati da un pezzo grosso qualsiasi... eravamo quattro sfigati che volevano provare a realizzare un sogno, che alla fine si è avverato, superando ogni aspettativa”

Ecco, appunto Ozzy.

Il tour finisce nella loro Birmingham, la città a cui saranno sempre legati da un legame indissolubile. Lo stesso legame unico che li lega al loro pubblico.

“Terminare a Birmingham è stato fantastico. E’ lì che abbiamo iniziato ed è lì che dovevamo finire”.

“Mi mancherà il nostro pubblico, non c’è niente di simile. Questa è un’altra cosa triste dello smettere, non essere più in contatto con quelle persone. È stata la loro vita come anche la mia è hanno vissuto le stesse cose che ho vissuto io. È fantastico sapere di avere toccato la vita delle persone in questo modo. Loro sono parte di noi”. Tony

Serve altro?! Non penso ma nel caso è sufficiente guardarlo in faccia il “loro pubblico”!

Un ragazzo che sembra non credere a nulla di ciò a cui sta partecipando mentre i suoi occhi splendono di commozione ed una nobile grossa lacrima gli riempie la guancia oppure una signora che si mette le mani sulla faccia completamente stravolta da quel turbinio di emozioni che non riuscirà mai a descrivere a parole...

Il ritornello di “War Pigs” cantato da tutta Birmingham all’unisono è tutto. Catartico è riduttivo... “Potete cantare col cuore” dice Ozzy.

Non ci sono le rockstar e i fans, le facce sono uguali ed il rispetto e la stima totale è da entrambe le parti nella stessa indiscutibile misura.

La dignità e l’orgoglio è rappresentato in primis da Tony. Neanche un tumore bastardo e la chemio sono riusciti a fermarlo proprio mentre registravano l’album prima del tour.

“E’ sempre stato un guerriero” dice un commosso Geezer. “Volevo completare l’album, l’ultima cosa che volevo era sedermi e disperarmi”, appunto...

“Iron Man” è il pandemonio totale...quel riff, i ricordi di Ozzy, le falangi mozzate...

“Black Sabbath”, la loro prima canzone nata per caso, quel ritornello che è ormai un classico senza tempo…

“Abbiamo fatto il solito Blues a 12 battute” dice Greezer (perché si, il primo album dei Sabbath è blues- cit. Nes)

Il rapporto speciale di complicità tra Geezer e Tony è risaputo: “Il feeling con Tony trasuda, mi entra nell’anima... è come se mi portasse fuori di me, non c’è nessun altro come lui”... ma che tu sia lodato e dannato insieme Geezer perché si sente e si vede che tutto ti viene dal tuo Nobil cuore...

Già, Geezer il più emotivo da sempre. Lui parla e ci dice ma potrebbe anche tacere, i suoi occhi dicono tutto. “Ho le farfalle nello stomaco, mi sento come un condannato a morte, come se qualcosa di terribile stesse per accadere” dice prima dell’inizio del Concerto.

Il bis finale con la loro “Paranoid” con tutta Birmingham che salta al mitico riff del Baffo è la degna conclusione di tutto e l’espressione soddisfatta e orgogliosa di Tony mentre guarda il suo pubblico per l’ultima volta vale da sola tutto il film.

Dopo qualche giorno si ritrovano in uno studio semplicemente per stare un po’ insieme. Parlare e suonare tranquilli. Come grandi vecchi amici. Ozzy cerca sempre la battuta per stemperare l’emozione del momento ma è impossibile anche per lui “Non sono riuscito a dormire la notte del Concerto, cazzo, ero totalmente su di giri” ... “Ma ci credete che siamo in giro da cinquant’anni?! Non dovremmo essere vivi per il ritmo a cui è andata... è successo tutto così velocemente, presto saremo tutti morti” Ozzy è uno spasso e fa ridere tutti ma ...

Ma Geezer non riesce e mentre suonano “Changes” ...

“E’ stato un lungo viaggio con quattro ragazzi che vivevano nello stesso posto. I Black Sabbath sono stati tutto per me, i miei migliori amici Tony, Ozzy è Bill, sono tutto ciò che ho vissuto nella mia vita di adulto. Quello che facciamo è come l’aria che respiro e voglio sperare che faremo ancora qualcosa insieme un giorno, da qualche parte; non un tour mondiale come questo ma sarebbe bello fare qualcosa insieme”... e mentre Tony gli da una pacca sulla schiena ed Ozzy nasconde la commozione con il suo fare da (finto) buffone, Lui non riesce ad alzare lo sguardo... Greezer lo sento molto vicino a me...

"Credo che suoniamo meglio di sempre ma ad un certo punto bisogna dire basta e non voglio morire sul palco, non è così che voglio uscire di scena. Ci ricorderanno al top e non come un gruppo che continua finché il pubblico non si stufa di vederlo"... che nobiltà ormai smarrita da tutti, Tony.

Parlano sempre di "LORO 4" ma il grande problema, inutile girarci attorno, è che Bill non c'è. Non mi permetto certo di giudicare situazioni che solo Loro conoscono. Però una cosa è certa: fra veri amici e veri uomini può succedere che ci si mandi a quel paese, che non ci si parli per anni, persino che si arrivi alle mani addosso o di mandare gli avvocati in tribunale... ma prima o poi il tempo porta consiglio, i sentimenti superano quei falsi ostacoli e tutto torna come prima, anzi meglio... almeno questo mi ha insegnato questo cazzo di vita. Sono quindi convinto che il grande Bill, alla fine, sia più incazzato con il proprio vecchio cuore malato che non gli consente di fare ciò che vorrebbe che con i tre suoi ragazzi...

Quando Fine deve essere, così è (quasi) perfetta... come dovrebbero fare tutti. La vostra musica, la vostra passione rimarranno per sempre, almeno dentro di me.

Grazie mille di tutto.

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