...e grande fu lo sgomento delle genti quando appresero che le tenebre avevano trionfato su Arda, e i canti che si levarono in quel tempo furono carichi di pianto e furore, e cinque Bardi li raccolsero nelle dolorose odi di "Nightfall In Middle Earth"...

Un'opera immortale, un gioiello risplendente di ancestrali riflessi e visioni. La crepuscolare poesia della parte più decadente del "Silmarillion" incontra le melodie arcane e maestose dei Blind Guardian in questo impareggiabile tributo a J.R.R. Tolkien. Un crescente clamor di battaglia oscura le percezioni uditive...con un sorriso vi accorgerete di trovarvi nuovamente invischiati nelle sognanti atmosfere dei migliori pezzi contenuti in "Imaginations From The Other Side"."Into The Storm" irrompe con la sua strumentale potenza, narrando del litigio fra la famelica Ungoliant e Morgoth per i Silmaril...ci si accorge subito che, per quanto la tecnica della band potesse essere elevata, è migliorata ancora. La successiva, nostalgica, "Nightfall" è l'ennesimo masterpiece, forse una delle migliori tracce dell'album...inserimento di velati cori femminili e flauti, sovrapposizioni fra Hansi e un backing vocal morbido e leggero, melodie elfiche inframmezzate da un ritornello corale delicatamente cesellato da una splendida voce solista ne fanno una gemma.Un crescendo di combattimenti e lacrime ("The Curse Of Feanor", "Blood Tears"), creano un percorso emotivo indimenticabile, fino alla magistrale "Mirror Mirror". Un riff nordico e tagliente, accompagnato da argentini drumming di guerra, apre su una strofa veloce incisiva, strutturata su una metrica propria delle liriche, ma non per questo meno melodica. Il ritornello è impreziosito da uno scream appartenente alla strofa, che sconfina accostandosi al possente coro...la prestazione vocale è esaltante, quasi sicuramente la migliore che Hansi abbia mai offerto.

Stupendo il "dialogo" fra cantante solista e vocalizzi corali...la canzone si chiude con un arpeggio vibrante e maestoso. E se per caso le atmosfere nordiche e fiabesche non vi avessero ancora avvolto nella loro malinconica aura, ecco "Noldor (Dead Winter Reigns)"...decadente, gelida, nostalgica...quasi commovente nella sua dolorosa staticità. "Thorn" e "The Eldar" offrono altre prove capaci di suscitare lacrime. Epica nel suo furore, splendida nella sua complessità, "Tme Stands Still (At The Iron Hill)" è l'unica altra traccia in grado di competere con "Nightfall" e "Mirror Mirror". La batteria e la chitarra duettano in un inizio magico, glaciale. La voce serpeggia prima in tonalità sottili e alte, per poi trasformarsi in un grido di disperazione. I cori, i magnifici arpeggi e la tecnica suprema, riportano con fedeltà la drammatica vicenda che il testo tratta:il duello fra Morghot e Fingolfin. Ancora un finale eccellente per una traccia incommentabilmente bella. Un'opera che non può non essere apprezzata, che unisce dolore e furore, poesia ed epicità in un intreccio indistricabile nella sua magnificenza.

"Farewell, He said...Back to where it all began..."

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