"In materia heavy-psych, non credo ci sia in giro qualcosa di meglio al momento" (C. Sorge - Rumore nn. 198-199- recensione "Blowback - Morning Wood" voto 8/10)

I Blowback sono l'ennesimo combo proveniente da Orebro, in Svezia (già patria di Dead Man e Witchcraft, ad oggi probabilmente il paesotto con la maggiore concentrazione di band dai tempi della San Francisco di fine anni '60). In questo primo full length del 2008, mescolano i soliti giri doomy blues sabbathiani a cavalcate boogie stoner di matrice kyussiana spogliati di ogni fascinazione desertico-lisergica. Sfoggiano distorsioni ciccionissime, grande musicalità anthemica da osteria e groove a carriole.

Più o meno come facevano gli Orange Goblin prima di vestire i panni di Motorhead de no'artri.

Tutto questo per dire: io, qua, tutto sto "psych" non ce lo sento.
Non ci sono effetti tipo "traffico all'ora di punta sulla tangenziale per Saturno", non c'è degenero strumentale dilatato e diluito per venti minuti, non ci sono sussurri, ansimi e sospiri, niente loop, niente quasar, niente delay... e un paio di wah wah non fanno certo pissi pissi.

Insomma, sto "Morning Wood" è molto poco fumo e parecchio arrosto.

Che poi come arrosto non è nemmeno malaccio, sia chiaro. ...ma quello che faceva mia nonna... uuhhh... chettelodicoaffare?!?

Fuor di metafora: un disco come tanti se ne sentono e, soprattutto, come tanti se ne sono già sentiti da dieci anni a sta parte. Se poi si va a ripescare gente ormai meteorizzatasi tipo gli Acrimony, allora viene quasi voglia di passare direttamente al dolce.

"In materia heavy psych credo che, al momento, meglio di questi Blowback ci sia in giro parecchia gente" (Bartleboom - Debaser - recensione "Blowback - Mourning Wood". Voto 2,5/5)

 

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