Folksinger Ispirato. Compositore Raffinato. Rockstar Arrogante. Pioniere Della Musica. Poeta Anfetaminico. Eroe Rivoluzionario.
Bob Dylan ha interpretato innumerevoli personaggi nel corso degli anni. E in questo caso parliamo solo degli anni che vanno dal 1959 al 1966. Gli anni che hanno cosacrato la figura di questo maestro indiscusso della musica. Viene in mente una famosa frase di Miles Davis: "Devo Cambiare, é una maledizione". Una maledizione appunto. Un continuo bisogno di cambiare. Di spingersi oltre. Una necessità insistente dettata da quell'insofferenza costante che sicuramente il nostro Bob conosce fin troppo bene.
Questa preziosa raccolta in due dischi è stata pubblicata nel 2005 come colonna sonora dell'omonimo film/documentario diretto da Martin Scorsese (vivamente consigliato). Contiene 28 brani proposti in ordine cronologico e scelti con cura. La qualità dei brani proposti è sempre alta dall'inizio alla fine. Anche se in modo diverso. Ascoltando questo disco si cresce con lui. Si sente il sapore forte di ogni fase artistica della sua vita. Ma c'è di più. Tutti i brani proposti sono inediti (tranne 2). Si tratta di materiale prezioso dall'aspetto delicato e raro. Qualcosa di fragile. Qualcosa che resta in bilico tra l'esistenza e l'inesistenza più totale.
Si parte con le prime registrazioni dell'adolescenza. Demo amatoriali dal sapore meravigliosamente verde e puro. Quindi commoventi. Tra queste prime rarirà spicca per esempio "I Was Young When I Left Home". Un luccichio cristallino di chitarra acutica che accompagna una voce prematuramente matura e malinconica per un ragazzo che ha appena vent'anni.
Poi arrivano le canzoni del periodo di "Freewheelin", "The Times They Are A-Changin", " Another Side Of Bob Dylan" e "Bringing It All Back Home". Tutte acustiche per ora. Le canzoni che hanno fatto la storia vengono riproposte qui in versioni live o in studio. Si tratta sempre di inediti. Capolavori che rivivono in versioni spesso migliori delle originali. Un esempio su tutti? La versione live di "A Hard Rain's A-Gonna Fall" supera di gran lunga la versione dell'album per intensità ed espressività. Così come "Mr. Tambourine Man", "Don't Think Twice", "Chimes Of Freedom" e "It's All Over Now Baby Blue". Inutile parlare di questi brani, i titoli parlano da soli.
Nel secondo disco i capolavori si susseguono in modo frenetico. Siamo a cavallo tra il 1965 e il 1966. Il periodo artistico più eccelso di Dylan. Si tratta di una Rockstar arrogante e velenosa. Un Semidio rivoluzionario nella parola. Nella musica. Nel modo in cui pronuncia ogni sillaba. Ogni rima. Siamo nell'era di "Highway 61 Revisited" e "Blonde On Blonde". Capolavori Indiscussi. Si rimane incantati ascoltando questa versione di "She Belongs To Me". Così ondeggiante e fragile nella musica e così sicura e concreta nelle parole. "Maggie's Farm" si impone come rappresentante della storica svolta elettrica di Newport. "It Takes a Lot To Laugh, It Takes a Train To Cry" ci mostra un Dylan incredibilmente ispirato nella musica e nella parola. Sicuro di se. Sfacciato e consapevole. "Tombstone Blues" è un capolavoro con alla base un blues sporco e arrogante che culla un testo a dir poco disumano. "Just Like Tom Thumb's Blues" è una perla visionaria coronata da una musica avvolgente e sognante che sembra venire da un altro pianeta. Seguono le outtakes di "Blonde On Blonde". Capolavori come "Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again" e "Visions Of Johanna" non hanno bisogno di presentazioni. Sono capolavori senza tempo che non hanno uguali. Il Disco si chiude con due canzoni registrate durante lo storico tour mondiale del 1966. Un tour profetico e rabbioso. Segnato dalle droghe e dall'ostilità dei fan tradizionalisti. I due brani in questione sono "Ballad Of A Thin Man" e "Like a Rolling Stone" nelle loro versioni più violente e accanite.
Per concludere voglio dire solo una cosa:
Questa raccolta ha cambiato la mia vita. Buon ascolto
Elenco e tracce
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