Secondo episodio della non esaltante trilogia cristiana di Dylan, "Saved" galleggia fra il male arrangiato e il superfluo, ma c’è anche qualcosa da salvare.

I due brani di apertura, "A Satisfied Mind" e "Saved" non colpiscono particolarmente. I lenti "Convenant Woman" e "What Can I Do For You" sono già meglio, con un affascinante solo di armonica sul finale del secondo. "Solid Rock" è trascinante ma il testo è irritante per chi non legge nella fede tutto quello che il Dylan Predicatore canta. Il gospel "Pressing On" lascia il tempo che trova. Vertice del disco è senz’altro l’evangelica "In the Garden", spesso sfruttata dal vivo con ottimi risultati. Un disco fino a quel punto non esaltante trova uno slancio vero e proprio con questa affascinante ballata. Bella, ma studiata un po' frettolosamente "Saving Grace". "Are You Ready" non convince.

Insomma, l’album è un po’ fiacco nonostante il rock blues elettrico dominante. I testi religiosi, così poetici su “Slow Train Coming”, risultano privi di mordente, a volte stucchevoli: “Nation are angry, cursed are some, people are expecting a false peace to come”; “I’ve been saved by the blood of the lamb, I’m so glad, I want to thank you, Lord!”.
Dylan sembra aver preso la china discendente, e bisognerà aspettare ancora per un buon album: il successivo “Shot of Love” sarà soltanto un po’ peggio.

Elenco e tracce

01   A Satisfied Mind (01:58)

02   Saved (04:03)

03   Covenant Woman (06:05)

04   What Can I Do for You? (05:54)

05   Solid Rock (03:58)

06   Pressing On (05:13)

07   In the Garden (05:59)

08   Saving Grace (05:04)

09   Are You Ready (04:40)

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Altre recensioni

Di  Rudy Basilico

 Far qualcosa di impopolare, fregandosene di ciò che diranno critica e pubblico, solo per seguire ciò che si sente dentro, penso sia quanto di più artistico ci possa essere.

 Lo ritengo un album col suo fascino esotico, uno di quelli che ti chiedi "ma come si fa a produrre un disco del genere??" eppure continui ad ascoltarlo.