Personaggi e Interpreti
Mike Rutherford: Mike Rutherford
Phil Collins: Phil Collins
Steve Hackett: Steve Hackett
Tony Banks: Tony Banks
Anno: 1975.
Scena: Interno, un cottage sperduto In UK.
Phil: “Accidenti, ragazzi, Peter non scherzava, ci ha davvero piantati in asso! Guardate: si è addirittura portato via il costume dello Slipperman“
Tony: “Che liberazione! La gente ci ignorava, tutti parlavano solo di lui, sembrava che fosse lui a scrivere tutto e per giunta, nelle recensioni dei concerti si parlava solo dei suoi costumi. Che palle!! Adesso siamo finalmente in grado di farci vedere per quello che siamo”
Mike: “No, Tony, il tuo idealismo utopistico non ci porterà da nessuna parte: siamo finiti. Quando questa cosa si saprà tutti cominceranno a boicottarci. Lui dava al nostro pubblico esattamente quello che voleva e adesso sarà dura trovare uno che lo rimpiazzi”
Steve: “Beh, io un paio di ideuzze niente male ce le avrei”
Tony: “Non ora, Steve. Ragazzi, poche ciance, dobbiamo trovare subito un altro cantante e stavolta tenerlo a bada”
Mike: “Ma Tony… come potrà un estraneo prendere il posto di Peter? O ci rinnoviamo completamente o possiamo anche ritirarci. I nostri conti finiranno in rosso, il nostro nome verrà preso a pernacchie. È la fine!”
Tony: “La fai così tragica… Facciamo qualche compromesso per ora, no?”
Mike: “Ah beh, certo, ti ci voglio proprio vedere con la maschera da fiore. Già non sei particolarmente bello così”
Tony: “Ha parlato James Dean, ha parlato”
Steve: “Ma perché invece, semplicemente, non…”
Mike: “Dopo, Steve. E poi il flauto? Come vuoi replicarlo il flauto? Con quel tuo dannatissimo menotron?”
Tony: “Si chiama MELLOTRON, testa di rapa, non so più in che lingua dirtelo! E poi devi finirla di prenderlo in giro: è un gioiellino di tecnologia”
Mike: “Proprio un bel gioiellino. Ad ogni sbalzo di corrente cambia tonalità, si spegne senza nessun motivo, quei fottuti nastri prendono vita propria e si attorcigliano e fa un sacco di altri casini. Quel Robert ti ha fregato, l’avevo capito fin da subito, a me quello lì non è mai piaciuto. Ogni volta siamo costretti a improvvisare qualcosa o ad inventarci racconti stupidi. Ed ecco l’altro tasto dolente, le storie. Peter faceva anche questo. Adesso come facciamo?”
Tony: “Beh, dato che il mellotron è mio potrei inventarmi io qualcosa per tappare i buchi”
Mike: “Ah, certo: già me li immagino gli affascinantissimi aneddoti di te che per distrazione compri un maglione verde invece di quello viola che avevi puntato”
Tony: “Sarà anche così, ma io almeno non ho mai proposto di fare numeri da circo tra un pezzo e l’altro per risolvere il problema”
Mike: “Si chiama vaudeville, buzzurro ignorante!”
Steve: “Beh, ma se mi fate dire…”
Phil: (interrompendolo) “Ragazzi, ho trovato! Dato che non possiamo sostituire Pete perché semplicemente non andiamo avanti come un gruppo strumentale?”
Mike: “…”
Tony: “…”
Steve: “…”
(tutti scoppiano a ridere in coro)
Mike: “Phil, sei la solita sagoma!”
Steve: “D’accordo che hai cominciato ad ascoltare la fusion e tutto quanto…”
Tony: “…ma di questo passo ci chiederai di inserire i Menphis Horns in uno dei nostri album!”
Mike: “Hai perso il lume della ragione?”
Phil: “Ah, la mettete così? Allora sì, ho perso il lume della ragione. E sapete cosa vi dico? Mi preparerò un progetto strumentale mio e sarà mille volte meglio delle vostre favolette su panacee giganti e Romeo e Giulietta”
Tony: “E come li chiamerai? I More Fool Us?”
Mike: “Ma no, Tony, è un nome troppo commerciale!”
(tutti continuano a ridere e Phil esce dalla stanza sbattendo la porta)
E fu così che nacquero i Brand X.... una sfida a tutto, al prog, alle melodie complesse di Tony, agli arpeggi alla 12 corde di Mike e agli assoli lancinati di Steve...
Nel 1979 i Brand X diventeranno due formazioni differenti, tutte e due con a capo Goodsall. Sebbene entrambe facciano lo stesso genere, la fazione di Lumley (nella quale suona anche Phil Collins) esegue musica più orecchiabile e tradizionale, non disdegnando l’occasionale brano cantato, mentre l’altra, con Percy Jones, si occuperà delle cose più sperimentali.
I due sottogruppi registreranno contemporaneamente nell’aprile del 1979 agli Startling Studios di Ringo Starr e il materiale verrà pubblicato in tre album nel corso di quattro anni: “Product” (1979), “Do They Hurt?” (1980) e “Is There Anything About?” (1982). Dal vivo, invece, si esibirà la formazione classica con Goodsall, Lumley, Jones, Pert e Collins. A causa dei vari impegni dei musicisti che ve ne fanno parte, i Brand X si dissolveranno nel 1980. Si riformeranno nel 1992 con solo Goodsall e Jones dei membri originali, per poi sciogliersi di nuovo nel 1999.
"Product" è favoloso. Cattivo, suadente, onirico, ritmico... Il basso e la batteria sono da infarto. I ritmi si intrecciano con tastiere e chitarre praticamente perfette. Il soundwriting è stellare. Solo "Maroccan roll" gli può essere superiore di qualche millimetro. In "Dance of the Illegal Aliens" c'è un assolo di basso che da solo vale la spesa... E poi l'equilibrio micidiale degli strumenti, i cambi di atmosfera, i dialoghi tra basso, tastiere, chitarre. Insomma... è un grandissimo album, dove tutto gira alla perfezione, senza mai essere lezioso, ma tutto è essenziale per raggiungere quelle sensazioni che solo i GRANDI possono dare.
Consigliatissimo
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