Trovo davvero difficile descrivere questo disco: mi vengono in mente parole banali e riduttive. Ho scoperto i Bridge and Tunnel qualche mese fa e credo siano diventati il mio gruppo preferito. Non so perché, ma non riesco a smettere di ascoltarli e questo vuol dire tutto.

I Bridge and Tunnel sono una sorta di supergruppo, se così può essere chiamato, newyorkese: alla batteria c'è Pat Schramm dei Latterman, gli altri componenti pure hanno militato in svariate band locali. Sono in quattro, due ragazzi e due ragazze, e coniugano la loro perizia tecnica a sincerità compositiva e spirito indipendente.

"Indoor Voices" esce per la No Idea, etichetta indipendente fondamentale specializzata in punk rock (o meglio detto orgcore), folk punk e screamo, nel 2010. Questo EP non è sicuramente la loro migliore release, ma riesce a dare un'ottima idea di ciò che la band sa fare. "Predecessors" è un'opener favolosa, riassume perfettamente il loro sound: punk rock complesso, dal sapore post-hardcore, impreziosito dalle frasi intricate mathy (molte delle quali in tapping) della chitarra di Rachel e dalle melodie vocali di Jeff che rimandano ai Braid.

Non è il solito punk adolescenziale che ci si potrebbe aspettare, quattro accordi, rabbia ingiustificata e testi non-sense: i Bridge and tunnel sanno suonare, le loro liriche sono impegnate e poetiche, le loro urla sono quelle di ragazzi ormai maturi, rabbiose perché si rendono conto che la situazione sociale precaria in cui si trovano non potrà a breve cambiare... "Are we just blank slates born at the end of an arms race?", si chiede Jeff in uno dei pezzi del loro full-length, "East/West".

Intelligenza, passione, liriche da spezzare il cuore, sono le qualità che mi fanno innamorare di una band, tutto ciò che cerco nella musica. E i Bridge and Tunnel le possiedono, e mi riempie di gioia sapere che esiste un gruppo che fa della musica così vicina a me e che rispecchi i miei ideali... insomma una di quelle cose per cui vale la pena vivere.  

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