Premetto subito una cosa: il Boss e' il mio artisto preferito insieme ai Velvet Underground e quindi da grande fan di Bruce non posso non apprezzare il suo capolavoro assoluto "The River".

La prima cosa che bisogna ricordare parlando di questo album e' ovviamente il fatto che si tratti di un doppio, ora non so se siate d'accordo con me quando affermo che da un doppio ci si aspetta sempre un po' di piu' e a volte si rimane delusi perche', crescendo il numero delle canzoni, a volte crescono anche i "riempitivi". Non e' certo questo il caso dell'album in questione , dal quale anzi il Boss ha dovuto eliminare una decina di canzoni che troveranno successivamente posto in "Tracks" (1998), raccolta di "scarti" in 4 cd.

Ora pero' parliamo di "The River": il cd inizia nel migliore dei modi, la "E-Street Band" gira alla perfezione e probabilmente questo e' l'album di Bruce piu' vicino alle sue esibizioni live. Nel primo cd trovano piu' spazio canzoni fatte apposta per essere suonate dal vivo , "Out in the Street", "Two Hearts" e la sempre troppo sottovalutata "Jackson Cage". Il capolavoro del primo cd (e dopo "Thunder Road" dell'intera carriera di Springsteen) e' pero' la canzone omonima in cui il Boss da il meglio sia dal punto di vista musicale, sia da quello della scrittura, scrivendo una delle sue belle storie.

Nel secondo cd invece le "ballate" trovano sicuramente piu' spazio, si inizia subito con "Point Blank" e si prosegue con la splendida "triade" finale ("The Price You Pay", "Drive All Night, "Wreck On The Highway"), il tutto contornato da canzoni rock'n'roll nel senso piu' classico del termine anche se, a dire la verita', risultino essere le meno riuscite ("I'm a Rocker", "Cadillac Ranch").

In conclusione cosa posso dire? Che il Boss, 5 anni dopo il suo primo capolavoro "Born To Run" e due anni dopo il bellissimo seppur di un gradino inferiore "Darkness on the Edge of Town", ha creato il suo capolavoro definitivo e uno dei piu' bei cd della storia del rock.

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