L’ho rivista qualche giorno fa in città; ci siamo salutati senza fermarci, rallentando appena il passo, con un sorriso di gesso accompagnato da un tiepido gesto delle mani.

Mi è tornato in mente quel periodo; sarà stato 3/4 anni fa, quindi è molto probabile che in realtà ne siano passati 5 o 6, perché è noto che il tempo scorra in modo più vischioso e lento nella mente. Più che la storia amorosa in sé è la chiusa che emerge prepotente. Non è che io ce l’abbia particolarmente con i cervi e non confuto nemmeno la bellezza delle loro corna ramificate e possenti; tuttavia l’immagine di lei, intenta a fare un rodeo sul cazzo del suo ex… Non li avevo visti, ma era palese. Sì, volevo farle male. Non in senso fisico ovviamente, ma essere lapidario e lasciarla lì spiazzata ed inerme senza diritto di replica. E così credevo di avere fatto quando la sentii singhiozzare; neppure il tempo di girarmi e quelle cinque dita, senza il minimo preavviso, mi toccarono il viso. Una carezza quasi, pesava poco più dell’aria, ma è il gesto in sé che mi lasciò di sale e del tutto impreparato.

Non avere minimamente capito con chi hai avuto a che fare; realizzare di essere stato preso all’amo e gettato violentemente sulla battigia. E’ questa la sensazione che accomuna quello schiaffo ed il finale della pellicola della quale vi voglio parlare. Magari voi avrete capito tutto al decimo minuto, ma io al tempo mi mangiai non solo l’amo e l’esca, ma pure la canna da pesca in carbonio. E quando il regista tirò, unendo tutti i punti numerati della settimana enigmistica, io volai fuori dall’acqua con spettacoloso tuffo nel suo retino, pronto per la padella. Non mi vergogno a dire che non avevo minimamente capito chi cazzo fosse Keyser Söze.

Ci sono varie, diciamo pure infinite, tinte di giallo; colori che gli somigliano, pur nascondendo al loro interno una punta di rosso o di verde. No, questa pellicola è proprio giallo al 100% ed uno dei film più belli che ho visto nella mia adolescenza. Adoro i dialoghi, gli attori (Byrne e Spacey su tutti), la trama intricata, la location ed i già citati fuochi d’artificio conclusivi. Se venisse trasmesso oggi alla televisione, poggerei le chiappe sul divano o mi rialzerei solo ai titoli di coda pur conoscendolo quasi a memoria.

Futile mettere un voto e spendere ulteriori parole per cercare di costruirci qualcosa attorno. Questa recensione è oggettivamente inutile: realizzo quindi che avevo solo voglio di scriverla e legarla ad un mio vissuto.

Carico i commenti... con calma