Ascolto per caso "Into the wilderness" su radio città futura e dico, -questi me li segno-.

Il brano, alla moonlight shadow mi piace da subito, un brano senza pretese tecniche tipo  Al di Meola, la sera a casa vado su Torrent ma niente (era solo per vedere se erano famosi...) vado su Itnues e li becco (ho scritto Itnues e mi piace un casino come nome, un giorno distruggerà la concorrenza), prendo 5 tracce del'album.

A parte a matter of timing, una traccia un po' deludente, (mai deludente come la storia infinita, il film finì un'ora e venti dopo; (mi è sempre piaciuta questa cazzata)) il resto dell'album apre una parentesi (un'altra?) chiamata estate, ma non l'estate alla max pezzali tipo la lunga estate caldissima, un estate fatta di consapevolezza della sua fine.

Testi del tipo: into the wilderness away from the loneliness cantati da una voce femminile dal timbro medio scuro, tastiere da ambiente, synth e arpeggiatori, chitarre che riffano ma non solano, batterie a volte elettroniche a volte acustiche, riminiscenze di un'onda nordica che va sempre più delineandosi (vedi taken by trees),  mi aspetto un manierismo futuro, ma per adesso me la godo.

Prendo tutte le tracce.

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