“Supernova” (2016) è il seguito di “Lightless” (2015) e il secondo romanzo della giovane scrittrice di fantascienza statunitense C.A. Higgins, nonché il secondo capitolo di una trilogia, il cui terzo capitolo ("Radiate") dovrebbe essere come i due precedenti oggetto di pubblicazione prossima su Urania. Laureata in fisica, dopo essersi sperimentata nella traduzione di testi dal latino, ha cominciato a occuparsi di teatro e ha poi praticamente recuperato, diciamo così, le sue conoscenze di fisica nella scrittura di romanzi di fantascienza dove resta comunque dominante una certa componente thriller psicologica.

I personaggi di "Supernova" sono praticamente gli stessi che abbiamo conosciuto nel primo romanzo: la lettura di questo diventa in qualche modo poco funzionale senza la lettura di "Lightless", anche se effettivamente è forse più in questo secondo capitolo che i fatti si sviluppano in una maniera più avvincente stimolando la curiosità del lettore. La storia qui si sviluppa qui su due differenti binari. Da una parte viene raccontato come procede la lotta armata contro il “sistema”, che comanda in maniera dispotica l’intero sistema solare, guidata da Constance Harper, conosciuta anche come la “cacciatrice”, la famigerata Mallt-y-Nos (che poi sarebbe un soprannome preso in prestito dalla mitologia gallese, la famosa strega conosciuta anche come "Matilda of the Night"), e da Milla Ivanov, moglie del leggendario Connor Ivanov, il primo vero grande eroe della rivoluzione da tempo prigioniero e deceduto dopo la distruzione del pianeta Terra nel corso degli scontri. Dall’altra seguiamo invece le vicende di Althea, una volta al servizio del sistema ma ora di fatto indipendente, e il suo rapporto grottesco con la avanzata astronave “Ananke”, che dopo aver preso coscienza di sé, ha sviluppato una vera e propria personalità che diventa sempre più aggressiva con il passare del tempo e nella disperata ricerca di una specie di “anima gemella” che possa condividere la sua particolare esistenza di identità artificiale senziente e immortale.

Il romanzo mantiene uno stato di tensione molto alto dalla prima fino all'ultima pagina e questo per quello che riguarda lo sviluppo di entrambe le vicende, ma se queste apparivano strettamente connesse nel primo romanzo, dove del resto gli avvenimenti a bordo della Ananke erano direttamente connessi ai piani della Mallt-y-Nos, questo seguito appare invece interlocutorio e ci lascia sospesi in uno stato di attesa e dove ci mancano argomenti sufficienti per sapere come si possa evolvere la storia. Anzi: ogni possibile sviluppo, pure ammesso che le due storie siano destinate nuovamente a incrociarsi (sicuramente), appare imprevedibile. Se questo è nel complesso positivo, perché dimostra le buone capacità letterarie dell’autrice e la sua inventiva, dall’altra parte questa grande curiosità non ripagata negli esiti del romanzo in se stesso, impedisce forse di giudicarlo e dargli il voto alto che pure meriterebbe. Ma un grande merito già c’è e va sottolineato: cioè che lo stile e le capacità narrative dell’autrice appaiono essersi già maggiormente sviluppate rispetto all’esordio e primo romanzo della serie. Tutto questo è in definitiva quanto meno molto promettente anche alla luce della pubblicazione prossima (si spera) in italiano di "Radiate".

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