No, no, non ci siamo.
Poco o nulla salvo di questo EP dei Carcass uscito un anno dopo "Surgical Steel", l'album del loro rientro discografico dopo ben 17 anni; lavoro che già non mi aveva convinto ma che aveva raggiunto una risicata sufficienza.
Con questo EP invece siamo al pollice verso, alla noia mortale nel suo ascolto; per fortuna dura soltanto una manciata di minuti.
Ma partiamo dalle poche note positive: la copertina innanzitutto che mette in evidenza strumenti usati per le autopsie; e la voce di Jeff Walker che è sempre un lurido, escoriato ed immondo latrato. E qui mi fermo con le cose accettabili.
Per il resto ci troviamo di fronte a brani senza quel feroce "mordere le caviglie", quel barbaro ed impetuoso scorrere di note che è da sempre un marchio di fabbrica della band di Liverpool.
Una produzione piatta, pulitissima che grida vendetta da parte di quegli ascoltatori che sono cresciuti rovinandosi l'udito con i primi tre pesantissimi album degli inglesi. Quattro canzoni, più un outro conclusivo, senza un briciolo di "offensiva" quelle registrate per questo EP; un compitino svolto senza il minimo sforzo, con suoni già sentiti, e molto meglio, nelle decadi passate.
La delusione è totale per me che ho morbosamente amato i Carcass quando i loro malatissimi brani raccontavano di putrefazioni, di malattie, di macellai al lavoro, di sangue, di interiora umane, di corpi dilaniati e fatti a pezzi.
La colpa a parer mio è ancora una volta da ricercarsi nella label tedesca Nuclear Blast che ha prodotto il lavoro, cercando dei suoni più accessibili per un pubblico più vasto, per delle vendite superiori, per degli introiti maggiori; ma che vadano una volta per tutte a farsi benedire sti tedeschi!!
Passando ai brani salvo soltanto il minuto e mezzo conclusivo di "Intensive Battery Brooding": finalmente un deciso cambio di passo per una canzone che fino al quel momento induce alla sonnolenza (incredibile a scriversi a è davvero così...). Ed allora d'improvviso i Carcass rammentano, per prima cosa a se stessi, di essere una band che ha scritto la storia del Grindcore e del Death Metal, lanciandosi in una mortale e terrificante cavalcata dove gli strumenti diventano viziosi protagonisti, mettendo in piedi un magma sonoro inaudito, immenso, dannato...Ma è troppo poco maledizione...
Diabolos Rising 666.
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