Ho avuto la fase punk, Guccini, quella anni '80, dunque Bluvertigo, quella dell'hiphop italiano di nicchia, perfino quella Techno/Rave, da poco sto cercando di uscire dalla fase Non voglio che Clara... Beh, c'è stata anche la fase Carmen Consoli. Ed è stata una fase lunga... partita nel '97 quando acquistai insieme i primi due album.
La traccia che dà il titolo al singolo in questione rappresenta un riavvicinamento alle origini: i suoni, dal sapore antico, sono fortemente legati alla tradizione siciliana. Una cadenza ritmica morbida e avvolgente per accompagnare un testo diretto seppur profondo e più che mai attuale. E' invito a guardarsi allo specchio e riflettere in silenzio su quel che è stato compiuto tralasciando la nobiltà morale, magari per omologazione o subalternità, dimenticandosi di ragionare su cosa sia giusto o sbagliato e privandosi del lusso di restare a testa alta.
E' un consiglio a guardare al futuro in modo costruttivo, comprendendo gli errori fatti e facendone tesoro. Il ritornello, semplicemente geniale, rende proprio l'idea di come ormai tutto abbia un prezzo: all'ambizione segue sempre un offerta, ma il denaro è labile come lo sono i desideri agenti, presto esauditi e dimenticati. A tal proposito viene fatta un'estemizzazione citando Faust, un alchimista esistito nella prima metà del sedicesimo secolo e reso noto da Marlowe e Goethe per il leggendario patto col diavolo e il relativo baratto dell'anima in cambio di potere e conoscenza.
La traccia numero due è a dir poco emozionante: "Moderato in RE minore" versione essenziale (voce e chitarra) o all'inglese "rough mix" come viene suggerito sul lato sinistro della copertina. La vigilia di Natale difficilmente è stata descritta dal punto di vista di un professore circondato da un senso di solitudine da poter supplire solo con una tazza di latte caldo e testi di filosofia. Lo sguardo verso di essi è però fugace e risulta evidente la caducità di tutto ciò che è stato capace di costruire.
Bellissima è la scelta delle parole per far capire che la consapevolezza non arriva improvvisamente ma strofa dopo strofa, ripensando piano piano a tutto ciò che avrebbe potuto e non ha fatto.
1) imbarazzo
2) frustrazione
3) insoddisfazione
Carmen si limita a descrivere la situazione, come se fosse un quadro. La voce è utilizzata sapientemente e riesce facilmente a trasformare le parole in immagini. E' una sensazione che mette i brividi e che temo di aver scorto negli occhi di alcune persone.
L'ultima traccia è una versione dal vivo di "Lingua a sonagli": secondo singolo estratto dal primo album "Dueparole". Gradevole testimonianza dell'aggressività da palco nell'esprimere sconforto e rabbia per la maldicenza altrui. L'artista catanese ha avuto a che fare con il pettegolezzo ('u curtigghiu) fin dalla giovane età e trovo molto originale la scelta di farci una canzone.
"Soffro nel vederti infrangere i principi sui quali era salda un'esemplare dignità". (dal brano "L'eccezione")
Nota: un paio di righe le ho recuperate da un mio post datato 11/11/02 sul forum ufficiale della Cantantessa.
Elenco tracce testi e video
01 Pioggia d'aprile (03:24)
Pioggia daprile,
sui litorali, desolate
si adagiano
le imbarcazioni dei pescatori.
Pioggia daprile,
dalle finestre donne operose
raccolgono
i panni, stesi ad asciugare.
La tanto attesa, calda, stagione
sembra quasi che voglia farsi aspettare
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e tormentati inverni,
che adesso volgono al termine,
stata estranea troppe volte
quella salubre autoironia.
Pioggia daprile,
dolci fragranze sinseguono
e poi si disperdono
lungo il pontile e tra i mandorli in fiore.
La tanto attesa, calda, stagione
sembra quasi che voglia farsi aspettare
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e tormentati inverni,
che adesso volgono al termine,
stata estranea troppe volte
la consuetudine
di sorridere
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere
04 Fiori d'arancio (03:33)
Aveva uno sguardo intenso e diretto,
le dita curate e un sarcasmo congenito,
labbra sottili, armonioso contorno
di denti bianchi e perfetti.
Poche parole, eleganza nei modi,
una lieve cadenza doltralpe e dominio di sè
Gli incontri divennero assidui e frequenti,
nei luoghi e agli orari più insoliti.
Quelluomo intrigante teneva le redini
con singolare destrezza.
Pochi preamboli quando mi chiese:
vorresti sposarmi?, era onesto e sicuro di sè
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l'abito bianco di seta ed organza,
fiori darancio intorno all' altare,
aspettavo il mio sposo con devozione.
La chiesa gremita di gente annoiata
per l' interminabile attesa.
Alle mie spalle sbadigli e commenti
e di lui neanche l' ombra lontana.
Pochi preamboli quando mi chiese:
vorresti sposarmi?, era onesto e sicuro di sè
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l'abito bianco di seta ed organza,
nessuno sposo impaziente all' altare,
soltanto un prete in vistoso imbarazzo.
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l'abito bianco di seta ed organza,
nessuno sposo impaziente all' altare,
soltanto un prete in vistoso imbarazzo.
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l'abito bianco di seta ed organza,
nessuna marcia nuziale,
soltanto il mio tacito requiem
e immenso cordoglio.
07 Moderato in re minore (04:20)
Vigilia di Natale, un giorno come gli altri
e una tazza di latte caldo e nessun regalo da scartare.
Auguri professore, felice anno nuovo
d'un tratto un indecifrabile imbarazzo
colmava i suoi occhi.
Vigilia di Natale, i cori polifonici trainati dal vento
Sii lodato mio Signore.
Gli addobbi per le strade, presepi viventi
d'un tratto un senso di sconforto misto a frustrazione
colmava i suoi occhi.
Ed avrebbe voluto trovare a l suo fianco
una compagna premurosa ed amabile.
Ed avrebbe voluto sentire il calore
di un altro corpo sotto le coperte.
Vigilia di Natale, un albero spoglio
uno sguardo fugace a vecchi testi di filosofia.
Auguri professore, felice anno nuovo
d'un tratto uno spietato senso di insoddisfazione
colmava i suoi occhi.
Ed avrebbe voluto trovare a l suo fianco
una compagna premurosa ed amabile.
Ed avrebbe voluto sentire il calore
di un altro corpo sotto le coperte.
Ed avrebbe voluto trovare a l suo fianco
una compagna premurosa ed amabile.
Ed avrebbe voluto sentire il calore
di un altro corpo sotto le coperte.
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Altre recensioni
Di Pibroch
Una voce che a volte incespica sulle note per poi rialzarsi e mettersi a percorrere sentieri inerpicanti ove gli arrangiamenti non possono seguirla.
L'Eccezione è una meravigliosa ballata tanto intensa quanto impenetrabile; quei violini, quella melodia, quelle parole sono aghi di pino e gocce di resina.