A quale specie di categoria di insetto potrebbe appartenere l'immagine della copertina di questo disco? Forse, potrebbe essere una sorta di mutazione genetica di una foglia con un insetto... L'idea è comunque originale e affascinante.

Questo è stato il secondo e ultimo (da quanto mi risulta) disco pubblicato nel 1972 dai Catapilla. Probabilmente la causa dello "scioglimento" del gruppo è stata la loro "eccessiva" originalità o forse anche per la difficile assimilazione musicale. Infatti, a tratti, la musica risulta ostica e richiede all'ascoltatore una maggiore concentrazione rispetto ad altre opere progressive. Comunque a parte questo particolare, nonostante tutto, il disco presenta dei passaggi strumentali memorabili.

La line-up di questo gruppo è formata da: Graham. Wilson (Guitar), Ralph. Rolinson (Organ and Electric Piano), Carl. Wassard (Electric Bass), Brian. Hanson (Drums), Robert. Calvert (Soprano, Alto, Tenor, Electric and Acoustic Saxophones), Anna. Meek (Vocals). Quattro brani di cui due piuttosto lunghi, per un totale di circa trentotto minuti. I tratti distintivi di questa formazione sono gli enigmatici e a tratti inquietanti "vocalizzi" di A. Meek. Gli strumentisti sono tutti dotati di buone capacità tecniche e compositive, in particolare R. Calvert. Agile e convincente la sezione ritmica.

Forse il brano più curioso e complesso è "Reflections". Ad un primo ascolto, potrebbe risultare non particolarmente immediato, soprattutto per la prestazione vocale della Meek. "Charing Cross" si presenta musicalmente simile al primo brano, ma è dotato di ritmo e di validi inserti di chitarra elettrica. "Thank Christ For George" è il pezzo più intricato. Anche in questo brano risalta la prestazione artistica di Anna, dotata di una notevole estensione vocale. In evidenza anche gli splendidi passaggi strumentali di sassofono e chitarra. Lo strumentale "It Could Only Happen To Me" è decisamente fuori dal comune tanto da risultare, a mio avviso, come un capolavoro. Un brano indimenticabile, dotato di una impressionante carica musicale ed espressiva. Stupendi gli assoli di chitarra e sassofono.

I Catapilla sono un po' come degli alchimisti musicali, perchè a tratti riescono a trasformare il piombo in oro. Buona la cofezione del CD (Akarma), anche se devo ammettere sinceramente che avrebbero potuto tranquillamente inserire un booklet con qualche nota biografica inerente il gruppo. Vorrei anche far notare una piccola curiosità su questo disco inerente la lunghezza del primo e terzo brano, infatti mentre il primo dura 12:06 minuti, il terzo dura 12:07 minuti. Lo definirei un evento matematicamente curioso.

Difficile valutare un'opera di tale portata, perchè a tratti assume la forma e la sostanza artistica di un capolavoro. In conclusione un disco consigliato solo ad un certo pubblico di ascoltatori di questi generi musicali. Voto disco 4,2 su 5 (stelle o stelline, decidete voi).

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