The Black Saint And The Sinner Lady è sicuramente uno dei migliori dischi di uno dei più grandi jazzisti della storia.
Charles Mingus ha suonato con Louis Armstrong e Dinah Washington, ha fatto scuola di bop da Bud Powell e Charlie Parker, ha collaborato con Miles Davis e Dizzy Gillespie fondò un'etichetta con Max Roach ed era amico di Eric Dolphy. Ha conosciuto imparato, scambiato idee con l'intero gotha del jazz mondiale. Mingus studiò trombone e violoncello ma passò presto a contrabbasso e piano di cui avrà poi una padronanza tecnica superba. Nelle leggendarie note del libretto scritte da Mingus insieme al suo psicologo il buon Charles ammette il proprio squilibrio mentale, questi pezzi sono la trasposizione in musica della sua lucida follia.
The Black Saint And The Sinner Lady è uno di quei capolavori del jazz come A Love Supreme e Kind Of Blue che non dovrebbero mancare anche nelle case di chi non ha grossa famigliarità con questo genere.
La musica è prodotta da una band di 11 elementi, tra cui un'intera sezione fiati tradizionale e in più anche chitarra e flauto, ci sono continui cambi di tempo, interludi di piano, momenti di puro blues e stacchi con assoli alla Coltrane. Questi pezzi sono chiamati nelle note suites per balletto, sì, ma un ballo all'interno di una taverna fumosa con la pareti di gomma e i pavimenti con i tappeti per saltare.
Si prende fiato durante gli interludi all'interno dei pezzi, ma lo sconcerto aumenta quando compare una chitarra rubata ad un musicista di flamenco...
La tecnica dei musicisti produce un suono orchestrale comandato da Mingus tra alti, bassi, tempi dispari, assoli torreggianti e un grande lirismo malinconico nei momenti più dilatati.
Un disco da avere, ascoltatelo 3 volte al giorno per sentirne i riflessi più reconditi e lucenti.
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