"Chickenfoot" è il primo album della super-band composta da : Joe Satriani, Sammy Hagar, Michael Anthony e Chad Smith.

Il primo elencato è il mitico Joe Satriani: virtuoso chitarrista che ha spiazzato il mondo con il suo "Surfing with The Alien". Sammy Hagar e Michael Anthony sono due ex componenti della hard-rock band Van Halen. L'ultimo nella lista è Chad Smith, batterista della band californiana Red Hot Chili Peppers. Con questo progetto scopriamo il lato Hard rock del batterista.

Si parte dalla prima traccia "Avenida Revolucion" che vagamente mi ricorda per la voce e per il ritmo una song dei Velvet Revolver: un breve assolo di Joe e la canzone finisce sotto le "grida" di Sammy Hagar.

"Soap On A Rope" è la seconda traccia che riprende molto gli stile Red Hot uniti con l'aggresività di Joe Satriani: un ottima unione.

"Sexy Little Thing"  completa il tro iniziale di canzoni di puro Hard-rock stile Chickenfoot

"Oh Yeah!" è la mia canzone preferita dell'album ed è anche l'unica traccia ad essere uscita con relativo video: bello il coro dei 4 componenti nel ritornello. Ottimo anche il riff che Satriani tiene dall'inizio del brano per durare in tutte le strofe. 4.53 minuti per rendersi conto di questo nuovo gruppo ancora non totalmente conosciuto da tutti.

"Runnin' Out" esce dagli schemi rispetto alle canzoni gia descritte di questo album: classico l'assolo di Joe con wah sparato a 1000all'ora

"Get It Up" e "Down the Drain" sono le canzoni che meno mi hanno colpito: mediocre il ritmo in "Get It Up" e ritmo abbastanza hard per "Down The Drain".

"My Kinda Girl"  è abbastanza carina dato il bell'intro che parte tutto da un arpeggio per poi rivelare il suo aspetto più tipico di quest'album, ossia l'Hard Rock di 4 manifestanti perfetti di questo genere.

"Learning to Fall" è la canzone più soft  dell'album: bella la voce del cantante in questo stile più melodico e delicato. Assolo che spiazza questa canzone entrando ed emozionando l'ascoltatore. Il mio secondo brano preferito di quest'album.

Con "Turnin' Left"  si ritorna nel lato più Hard del cd e quasi senza nemmeno accorgerci ci ritroviamo l'ultima traccia dell'album: "Future in the Past". Canzone più lunga dell'album (6.38 min) che ci fa salutare questa band con un sospiro oppure con una mezza intenzione di rifarlo partire da capo.

Quasi tutte le canzoni sono state scritte in parte da Joe Satriani che cercava da tempo dei perfetti musicisti per dare vita a questo progetto.

P.S: L'unica cosa meno azzeccata del gruppo è stato sicuramente il nome.....MA L'IMPORTANTE E' LA MUSICA.  

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