Non c'è storia, Nolan è uno dei più bravi registi in circolazione. Dagli una storia che abbia un senso e un valore (come Dunkirk) e lui te la trasforma in un capolavoro, senza perdersi (parere strettamente personale ovviamente) in complicati giochi cerebrali (Inception, Tenet) che alla lunga raffreddano qualsiasi emozione.
Qui assistiamo a 180 minuti di una storia già nota, ma raccontata senza un attimo di tregua dal punto di vista della tensione narrativa. Non esistono mai veri momenti di pausa riflessiva, anche i dialoghi tra gli scienziati, le situazioni familiari o addirittura le brevi scene erotiche sono sempre al limite, sottendono sempre una tensione impalpabile.
Ovviamente, come accade in quasi tutti i suoi film, la fa da padrone l'alternarsi dei piani temporali che spostano continuamente avanti e indietro la narrazione. A questo si aggiunge un uso decisamente innovativo e inizialmente anche spiazzante del colore e del bianco e nero che, se in un primo momento sembra legato alla cronologia delle vicende, in realtà cambia a seconda dei punti di vista, oggettivi e soggettivi, fino a restare ancorato (il B/N) sopratutto a un determinato personaggio che assume sempre più importanza nella seconda parte del film.
L'uso del sonoro e della colonna sonora, a tratti roboante, a volte improvvisamente assente, insieme al montaggio serrato di alcuni momenti topici e alla consueta maestria nel mostrare da più punti di vista le stesse scene che pian piano disvelano i seppur pochi colpi di scena e, più che degli enigmi, alcune importanti curiosità, uniti ad un cast stellare su cui brilla Cillian Murphy, protagonista perfetto, ma in cui non sfigura nessun interprete (e l'elenco sarebbe troppo lungo, ma non si possono non citare almeno Robert Downey Junior ed Emily Blunt), completano un quadro che, oltre al puro piacere estetico, lascia grande spazio anche alle riflessioni etiche sul ruolo della scienza e sulla responsabilità personale degli scienziati (stiamo parlando della bomba atomica, ovvero del punto di non ritorno nella storia dell'umanità).
Un film da vedere e, probabilmente, anche da rivedere per godere a pieno di alcuni passaggi che il ritmo incalzante della pellicola a volte può rischiare di far perdere.
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