Il rinnovamento musicale degli anni 50, fu in un primo tempo recepito dal pubblico come una novità di alcuni giovani scapestrati, un po' folli. Ma, per mano d'alcuni geniali musicisti, quella che pareva un'espressione musicale con data di scadenza, come l'hulahoop che folleggiava in quel periodo, divenne un fenomeno culturale di livello planetario. Elvis Presley, Eddie Cochran, Little Richard, Jerry Lee Lewis, Buddy Holly, Bo Diddley, Chuck Berry, trasformarono non solo il modo di interpretare la musica, ma furono tra gli artefici della prima rivoluzione sociale del dopoguerra (pure nel 77, il Punk fu accolto scetticamente, ed etichettato come "muro di suono" eseguito da teppisti rozzi ed incivili).
Chuck Berry è stato un artista di straordinario vigore, inventiva, e di squisita presenza scenica, famoso il suo "passo di papera" (duck walk) che, chitarra in mano, eseguiva nei concerti. Su consiglio di Leonard Chess (titolare dell'omonima label), "Ida Red" un pezzo country & western di Bob Wills, divenne "Maybellene", il suo primo hit, un'esplosiva sintesi di blues, country e rockabilly. Il brano stabilì le coordinate del sound che segnò la musica del chitarrista da lì in poi, un sound dall'andamento trascinante, che spesso iniziava con un particolare riff di chitarra, un sound che fu modello per molti musicisti degli anni sessanta. Dai Beatles ai Rolling Stones, i quali, nei loro primi dischi, ripresero diverse sue composizioni. Keith Richards dichiarò: "Ci fu un periodo della mia vita, nella quale avevo una sola ambizione; suonare come Chuck Berry".
Compositore dal talento raro, nella sua lunga carriera, Berry ha composto una serie impressionante di successi. Canzonette, ma dai testi nient'affatto banali, alcuni ironici, altri raccontano storie finemente spiritose di vita comune. La raccolta Blues (Original Recording Remastered) esplora la meno conosciuta dedizione dell'artista verso il blues, al quale si è applicato con passione, ed ottimi risultati. In questo disco rivisita molti standards del genere, mettendo in luce la sua tecnica cristallina e fantasiosa. "House of Blue Lights" "Wee Wee Hours" "Still Got The Blues" " Route 66" "St. Louis Blues " la strumentale "Deep Feeling" "The Things I Used To Do", tutte godibili, nonostante interpreti le composizioni senza tradire la sua natura di Rock 'n' Roller, scomponendo le regole del blues più classico. Un inedito accostamento che non deluderà chi ama questo artista, intenso e passionale, il cui nome è impresso a fuoco nella storia della musica.
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