“I dinosauri” è il nuovo disco di Cisco, Alberto Cottica e Giovanni Rubbiani, vecchi compagni di avventure, nonchè, insieme a Cisco, fondatori dei Modena City Ramblers. Un disco disco semplice: voce, chitarra e fisarmonica; che da vita ad un folk energico che prende a pieno l’ascoltatore.

Un’opera che proviene da un’epoca in cui si telefonava con i gettoni, si girava senza navigatori satellitari e si parlava senza chattare.

Dieci canzoni che scorrono veloci ma fanno riflettere.

“Cosa conta”: una ballata con sonorità malinconiche e allo stesso tempo aggressive. Una canzone che fa riflettere su quali siano i principi e le priorità della gente d’oggi.

“È meglio un nuovo suv gigante da sfoggiare o un pezzo d’Amazzonia e un cielo azzurro da salvare?”.

“Figurine”: rimembranze di facce, di storie, di movimenti e ideologie

ormai scomparsi in un racconto tra padre e figlio.

“I dinosauri”: canzone da cui prende il nome l’album, in cui Cisco spiega qual è il vero intento di questo progetto e cosa significa per lui essere “Dinosauri”, passando abilmente dalla critica al sarcasmo.

“Sai cosa facevano i dinosauri? Suonavano senza talent-show, giravano nei locali rock, vendevano persino dischi nei negozzi… erano antichissimi pensa un po’”.

“Qui”: una ballata in puro stile irlandese in cui hanno la meglio i ricordi di viaggi e le esperienze, fatte di condivisione e avventure, che hanno sempre qualcosa da insegnare.

“Regno di nulla”: una canzone d’amore inserita in uno scenario triste e malinconico; una sorta di amore tra vinti.

“Rewind”: energica e ritmata, questa canzone riprende tutti i ripensamenti e i rimpianti di giorni passati e la realizzazione che non tutto va come vorremmo. Alla fine però è inutile chiedersi perché le cose siano andate così, è sufficiente accorgersi che l’unica cosa che conta è guardare sempre avanti.

“I giorni della rabbia”: un brano molto breve in cui la fan da pardoni un bodhran pesante e delle fisarmoniche cupe che si aprono in un inno quasi militaresco. Una sorta di avvertimento ai giovani che corrono spensierati senza conoscere ancora “i giorni neri della rabbia”.

“Nostra Signora di nebbie e zanzare”: è un inno alla terra di Cisco, una terra verde e grigia, una terra che trema e a volte fa male, la terra su cui tutti cresciamo e che fa di noi ciò che siamo.

“Le cose che porto con me”: è un brano introspettivo, uno zaino pieno di ricordi, esperienze e immagini che danno consigli e insegnamenti.

“Son le cose che porto con me, zaino e monetine, dischi e cartoline, I souvenir di viaggio e naturalmente te”.

“Tex”: serena, saggia e intima, è una canzone che regala delle bellissime emozioni giocando con l’icona di Tex.

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