"I Clinic e come ritornare sui propri passi creando qualcosa di nuovo e innovativo pur scopiazzando (meravigliosamente direi!!!) a destra e a manca nel sottobosco degli anni 60 più psichedelici ma poco reconditi". Visitations!
Ricorda un pò il termine "Visitors" , che a sua volta ci ricorda gli alieni... I clinic cosa sono? Alieni ? o "4 idioti con delle mascherine da dottore che VOGLIONO NASCONDERE il loro lato estetico fissandosi completamente immergendo le loro anime nella musica" o almeno così potrebbe dire qualcuno, beh anche questo potrebbe essere giusto, perchè no ! Timbro alla Yorke. Passando a fare visita ai 13th floor elevator e sopratutto a quei V.U, dipingendo o anzi oserei dire "sopra-dipingendo paesaggi floydiani" la CARA "Ade Blackburn & his band" copia e incolla, fa un taglia e cuci della musica spiazzandoci quasi sempre e riuscendo talvolta a sorprendere l'ascoltatore ignaro. Non sto manco a dirlo e a ripeterlo più volte, sono convinto questa musica sia per pochi eletti, per chi con la musica ci mastica da anni e sopratutto ci sa masticare per bene. Non voglio chiudere il circolo agli altri novellini che sapendo qualcosa di alternative si credono "chissàchì" però... come per i Radiohead... andateci piano vi dico. Perchè con questi qui, vi bruciate sul serio!!!
Le "visitazioni" sicuramente sono leggermente lontani da quei paesaggi sonori schizoidi e geniali del primo/esordio 'Internal Wrangler', poichè questo ne traccia solo il contenuto rivisitandolo e ri-arrangiandolo, ma sicuramente, posso affermare con sicurezza che è 1000 e più volte migliore di quel "demonio indemoniato" che fu lo scorso Winchester Cathedral , "chè" altro non era "chè" un diagramma piatto e ripetuto per una mezz'oretta circa. (Come lasciare un cadavere da solo per una mezz'ora = Winchester Cathedral ). La caleidoscopica copertina già m'attira in maniera profonda , credo sia la migliore copertina dei Clinic, ma si, è la migliore! Il contenuto è complicato spiegarlo a parole, perchè dovreste solo procurarvelo e stare a sentirlo per un pò di tempo per capire a fondo l'anima nera di questi "esseri", tuttavia vorrei cercare comunque di tracciare un percorso guida, non tanto convincervi ma più che altro per crearvi un idea complessiva di quello che vi aspetta.
Or-dunque: il menù prevede "Family" come apri-pista, chitarre sparate e batteria pulsante, la voce di Blackburn che è nevrotica, nervosa, schizzata e la musica che nel suo insieme ci ricorda tanto quel capolavoro/ casino/assordante di white light/white heat dei "fu Velvet underground". "Animal/Human" e "Harvest2 sono dipinti "ultra-fortemente" psichedelici vicinissimi ai primi Pink Floyd. La prima comprende note di organo ripetute all'infinito fluttuanti in un magma visionario a cui poi si aggiunge una chitarra-bastarda piena zeppa di effetti wahwah che sporca come fango il magma visionario dell'organo. La seconda invece (Harvest) ci ricorda i floyd di 'Ummagumma' o quelli che davano spettacolo nella landa desolata di Pompeii, con tanto di gong, percussioni-percussive e un organetto che è tutto un "programma sixities" che si va addolcendo al centro della canzone. Altro parto della "mente-malata" dei Clinic è sicuramente "Children of Kellog" che inizia con uno stridio di trombe (o quello che cacchio sono) e che poi va avanti con una classica canzone dei Clinic ovvero ritmo ossessivo, chitarre sparate a mille "ammielate" dalla voce di Blackburn che sembra quasi un Thom Yorke col raffreddore, "Children of kellog" termina sorprendentemente con un pezzo di pianoforte suonato niente male e quasi quasi mi verrebbe a dire che suona come un tempesta che finisce improvvisamente lasciando quello sprazzo di sole malefico-bastardo che è pronto a scomparire ancora per far rientrare il mondo nel diluvio.
"Jigsaw man" si presenta acustica (Clinic ? Acustici ? Bah ? Voglio provare !). All'inizio probabilmente, ora non ricordo, ho accennato che i Clinic con questo nuovo parto si sono avvicinati all'esordio fulmineo di 'Internal Wrangler'. Beh alla fine, I clinic in questo album non sono il massimo dell'originalità (Originalità in + = Visitations, capolavoro) riprendendo alcune tematiche musicali degli album adddddddietro. "Tusk" è il classico sfogo-punk-breve già sentito (vedi C.Q, Pet Eunuch, Wdyyb). "Paradise" è il classico lentazzo dei Clinic, e "p'ammor e Ddi'" come si direbbe dalle mie parti... tanto di cappello ai loro lentazzi (vedi Earth Angel, Distorsions, Mr. Moonlight, Kimberly), insomma si , la faccia mia sotto i piedi dei lentazzi dei Clinic. Per il resto poi c'è qualcosa di buono ma di scarso interesse sparso nell'album come "If I could read your mind", "Interlude" che è tutto da sentire nei suoi ventiquattro secondi di sospiri e l'omonima "Visitations" che parte come un lentaccio (e "ATTENSCION PLIS" no lentazzo) intrigante con le note simil "spy-song" con la classica Armonica-clinic (quella con il riverbero fin su le stelle) e insomma dopo 32 minuti e 33 secondi l'album ci abbandona così, quasi all'improvviso, con nessun finale degno probabilmente della grandezza che meriterebbe l'album...
Nessun finale bello, intrigante e maestoso. Un finale di merda che ti rimane un pò di merda. Come il finale di questa recensione.
Elenco e tracce
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