A pochi mesi dalla pubblicazione dello splendido "Ko De Mondo" i CSI, Consorzio Suonatori Indipendenti, vengono invitati a partecipare al programma "Acoustica" per l'emittente VideoMusic. "In Quiete" è la registrazione del concerto tenuto, durante il programma, il 3 giugno 1994, da cui verranno tratti sia un Cd che la quirecensita Home Video, contenente 2 canzoni in più. Musicalmente si tratta di un unplugged, rielaborato in chiave CSI.

Ciò che colpisce subito all'occhio è la disposizione inusuale dei musicisti: in cerchio, al fine, come dice lo stesso Ferretti, di ricreare un'atmosfera più intima. In senso orario, quindi, partendo proprio da cantante troviamo Francesco Magnelli al pianoforte, Gianni Maroccolo alla chitarra acustica, Pino Gulli alla batteria, Ginevra di Marco ai cori, Alessandro Gerby alle percussioni e infine Giorgio Canali e Massimo Zamboni alle chitarre elettriche.

Il primo brano è "In Viaggio", completamente rielaborata rispetto alla versione studio: le tante sovraincisioni di chitarra vengono sostituite da una tenue melodia di piano e chitarra elettrica. Stupendo l'effetto creato dal cantodel testo all'unisono di tutta la band. Segue quello che considero il miglior brano del concerto, l'inedito "Inquieto": difficile descrivere l'atmosfera creata da tutto il gruppo nei 9 minuti del brano, che parte solo con piano e chitarra acustica e che, in un crescendo maestoso (mi ricorda molto certe sonorità alla GYBE!) si arricchisce delle chitarre, che si fanno via via sempre più distorte, su cui si staglia il doppio canto di Ferretti e Ginevra con un testo al limite della poesia "Terre battute dai venti infuriati dai monti/ Sereno incanto splendente di sole di bianco/ Dense sfumate nuvole di piombo/ Grigio verde ed intenso blu/ Colpo d'occhio rotondo". Legata ad essa è "Memorie di una Testa Tagliata", oscuro brano dominato dal piano di Magnelli, che si dilunga in uno stupendo assolo, che porta il minutaggio del brano oltre gli 11 minuti. Se fino a questo momento le chitarre hanno avuto un ruolo marginale, e la batteria non è stata minimamente presa in considerazione, entrambi gli strumenti spadroneggiano nella violentissima "Stati di Agitazione", un assordante baccanale denso di feedback, che si sposa alla perfezione con il cantato allucinato di Ferretti, che declama " Stati di agitazione in corpo e nella testa/ Occhi infossati lucidi/ Noie con il respiro mi si accelera il fiato/ Eppure sono vivo!". Suonata in modo minimale è "Palpitazione Tenue", solo con la batteria come sottofondo; sarà che non mi è mai piaciuta più di tanto come canzone, ma mi sembra un momento leggermente sottotono.

Il primo dei 2 brani in più presenti nella Home Video è "Depressione Caspica", ballata "notturna" che parla, in modo metaforico, della disgregazione dell'URSS. Senza troppe sorprese scorre "Occidente", suonata in modo identico rispetto alla versione studio: vale lo stesso discorso fatto per "Palpitazione Tenue", un brano che non mi ha mai esaltato tanto, ma sempre di grande valore. Tutt'altra cosa "Allarme", che mantiene, rispetto all'originale made in CCCP, solo il vago ritmo tangheggiante; per il resto il pianoforte durante le strofe e le chitarre distorte nel ritornello danno nuova linfa al brano, rendendolo ancora più claustrofobico dell'originale ("Allarme lampo allarme torci le labbra a curva in gesto di amarezza/ Indifferente più reale del vero che spesso sembra stupido/ Usa il cervello e i nervi con disinvoltura/ E mira al cuore mira al cuore mira al cuore..."). Segue la cover di "Lieve" dei Marlene Kuntz, che all'epoca avevano da poco pubblicato "Catartica": è un brano molto caro a Ferretti, perchè l'ha aiutato a superare e a vincere il tumore che aveva contratto; come dice lo stesso Ferretti, la loro cover è più psichedelica rispetto all'originale, ma non mi convince totalmente, soprattutto nella parte vocale. Segue l'altro brano in più della Home Video "Aria di Rivoluzione", cover di Battiato, urlata a cappella, più che cantata, da Canali e Ferretti; il brano successivo è uno dei miei preferiti in assoluto dei CSI, la bucolica ballata "Fuochi nella Notte di S.Giovanni", la cui musica stride terribilmente col testo pessimista "Muoiono i preti rinsecchiti e vecchi e muoiono i pastori senza mandrie/Spaventati i guerrieri, persi alla meta i viaggiatori/La saggezza è impazzita, non sa l'intelligenza/La ragione è nel torto, conscia l'ingenuità/Ma non tacciono i canti e si muove la danza", con linguaccia finale di Maroccolo; continua questa atmosfera rilassata e solare con 2 altri vecchi brani dei CCCP, "And the Radio Plays", in cui Canali, Magnelli e Ferretti si alternano, come suggerito dal testo, nella danza, e una irriconoscibile "Io Sto Bene", introdotta da "è un eufemismo" di Ferretti, col suo anthemico ritornello: "Io sto bene io sto male io non so dove stare/ Io sto bene io sto male io non so cosa fare". Chiude questo bellissimo concerto la stupenda "Del Mondo", trasformata in un gioiello dal pianoforte e dalle tante distorsioni di Canali.

Uno dei migliori lavori di una delle migliori band del rock italiano.

VOTO = 9 e 1/2

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