"I never knew the reasons why,
Somewhere we just both stopped trying,
But when you said that you were dying,
I said that I loved you,
There is no place in this world to hide."

Per il Crepuscolo degli Dei non serve Richard Wagner, servono i Converge in stato di grazia. The Dusk In Us ti accoglie con un artwork dai vaghi rimandi di un dantesco Doré. Una statua decadente, bagnata da una pioggia acida, che si corrode lentamente alle intemperie del caos imperante. Quasi come se fosse il simbolo di un fallimento esistenziale. Un surrealismo terremotante che s'impregna di tutte le piccole lacerazioni della società. Le ombre avanzano come agili predatori, non hanno alcuna pietà, assetate di luce, ne divorano ogni sottile raggio. The Dusk In Us è l'implosione dell'uomo. È il tentativo di barcamenarsi tra i tormenti di una fragile psiche e i traumi di una visione post-apocalittica. È la risposta all'ansia allarmante, agli attacchi di panico stritolanti, ai crateri che frammentano la vita di tutti i giorni. When I held you for the first time, I knew I had to survive. È il lirismo poetico ed avvelenato di Jacob Bannon che risucchia fino al midollo osseo tutte le architetture folli dei Converge impegnati, nel frattempo, ad essere... i Converge.

Nell'occhio del ciclone c'è estremo raziocinio. Eye of the quarrel open wide as the wound. La belva si muove in modo metodico, potrà sembrare schizofrenica, ma non lascia nulla al caso. Born into such a cruel, cruel world. Survival can be such a cruel, cruel curse. Quando va in avanscoperta non è mai titubante, ha un passo ferreo, ogni falcata è una decisione che pesa come un macigno. Il diktat è quello di evolversi e trasformarsi per sopravvivere. Come farlo? Con il sangue freddo di un rettile e la calma di Arkhipov che incanalano nelle vene il dolore e la rabbia altrui. The world's a trigger seemingly without end. Lo sguardo sofferente fatica a mantenere la vista su un orizzonte infuocato, che si spera possa placarsi, giusto il tempo necessario per interrompere il fluire di una clessidra inesorabile. La bestia, per una volta, vuole riuscire a veder oltre all'abbaglio accecante. Le uniche fiamme devono essere quelle che ardono in lei. It's the fires that we quell that save us from our hells. Il presente è castrato da un'oscurità tetra e raggelante, the murk and marrow are all that we know, ma non deve rappresentare una resa per il futuro. Il gelo però inaridisce e spaventa, s'insinua viscido nei legami che, invece, vogliono respirare. Affanosamente. Ma vogliono respirare. We are just cannibals, If there is nothing left to love. Le spine che trafiggono un flebile tentativo di risvegliarsi dal torpore si fanno sentire. Si sanguina, si guarisce, si cicatrizza. Si fa di tutto pur di non essere dei replicanti amorfi. Per esistere.

The Dusk In Us è l'antidoto. È la cura partorita dai Converge che, di essere semplici fantasmi destinati a scomparire in sogni distanti, proprio non ci stanno. I just need to leave, just have to find a way out. I just have to run, just need to fight my way out. Se la follia è sepolta, ma ben pulsante, dietro ad una facciata scorticante, si va alla caccia del cuore della bestia. Un cuore marcio, che infetta ed atrofizza tutto ciò che incontra. Non dobbiamo dimenticare l'altro cuore, quel cuore che non deve mai smettere di battere. Un cuore che dopo 27 anni non mostra cedimenti e non è assolutamente pronto ad essere dimenticato. I tormenti non cesseranno mai, la speranza, però, nemmeno. Basta prendere coscienza di ciò che siamo. Semplice dirlo, difficile comprenderlo. Loro, i Converge, ci stanno ancora provando a farlo, plasmando l'ennesima creatura multiforme.

"Dusk lives within us, darkness won't give up. Dusk in us."

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