Eh? Chi sono i Coven? Non credo di saperlo, comunque la pagina inglese di Wikipedia (veramente smilza a riguardo), ci informa che sono un trio Statunitense "famoso" per avere inciso l'album 'Witchcraft destroys minds and reaps souls' e poc' altro; il gruppo è formato dalla cantante Jinx Dawson (gnoccona bionda dall'ugola notevole che nelle foto del booklet compare tra le altre cose in un nudo integrale), dal bassista Oz Osborne (qualche assonanza di Sabbathiana memoria… ) e dal batterista Steve Ross, così recita Wikipedia, ma io credo che regni un bel po' di confusione sulla reale formazione del gruppo in quanto nel disco regna quasi sovrana una chitarra elettrica suonata da un mezzo genio (forse esagero) il cui nome rimane sconosciuto.

Ma veniamo al disco, proveniente dal lontano 1969 (uscito nel 1970 per i pignoli): trattasi di un'album imperdibile, inspiegabilmente scivolato nel nulla e riemerso solo nel 2003 con la solita solfa della rimasterizzazione su CD. La musica contenuta è ad alto livello satanico, un po' come i simboli esoterici che infarciscono la copertina ed il bootleg, ma la cosa bizzarra è il fatto che il bassista di nome Oz Osborne e la prima traccia(intitolata Black Sabbath) creano degli evidenti aspetti telepatici in comune con i Black Sabbath inglesi. In realtà con i Coven il fatto del satanismo è preso ingenuamente in maniera più seria e completa facendo dell'album un vero e proprio strumento di conversione all'adorazione del Lucifero, tè capì?

Si parte con 'Black Sabbath', capolavoro dell'album, ritmo raffinato ed esplosione in un grasso rock 'n roll verso metà: la Dawson è andata a scuola dalla Slick, mentre il resto del gruppo da Marty Balin e soci. Dopo questo rock 'n roll gotico, il disco prosegue con 'White Witch Of Rose Hall' dove su un riff di pianoforte la cantante da sfogo ai suoi polmoni. 'Coven In Charing Cross' è forse più pop per via della chitarra acustica, ma un recitato collettivo all' interno della canzone, le dona comunque un alone denso e sinistro. 'For Unlawful Carnal Knowledge' esplode con il ritornello, e si addomestica lentamente, sino a diventare un blues dalle forti influenze Jeffersonairlpaniane, proprio a causa dell' affiancamento di voce femminile e maschile che lo caratterizza.

Gran canzone 'Pact With Lucifer', con prestazioni vocali di un certo spessore ma anche con un bell'inciso, quasi epico: i testi naturalmente, è inutile sottolinearlo, parlano di occulto o comunque sia, di esoterico, talvolta, si limitano solo a descrivere delle situazioni, dei quadri, senza avere un tema portante principale: a mio avviso è proprio questo che crea quell' atmosfera così densa e sinistra, molto simile alle scenografie di Mario Bava, autore tra l'altro del film Black Sabbath (I tre volti della paura, capolavoro, guardatelo… ).

Accordi pomposi, veloci assolo di chitarra, urla sussurri ed una melodia improbabile sono gli ingredienti di 'Choke, Thirst, Die', mentre con 'Wicked Woman' siamo di fronte ad un veloce rock con un ritmo alla 'Somebody To Love', ma ben più cupo e solenne (senza nulla togliere al capolavoro dei Jefferson). L'intro di 'Dignitaries Of Hell' mi ricorda un po' quella Rat Salad dei Sabbath, ma con i secondi la canzone si trasforma in un solido rock-blues con buone parti di chitarra elettrica; da non dimenticare che qua e la sbuca anche un organo che fa le sue strombazzate gotiche colorando ulteriormente i gia psichedelici brani: da chi sia suonato, booooh. 'Portrait' è una canzone più lenta e calma rispetto al solito e ciò ci permette di sentire in maniera ancor più cristallina (eh, la registrazione non è delle migliori) la voce della Dawson.

L'ultima traccia 'Satanic Mass' (13:21) non è il capolavoro del disco ma solo una mezza cagata, una registrazione di una pseudo-messa nera (io credo), con tanto di invocazioni in coro e una marea di litanie varie: io l'ho ascoltata fino alla fine una volta ma dovetti ricucirmi gli zebedei che nel frattempo se ne erano fuggiti probabilmente in cerca di un'altro sacco scrotale che non fosse il mio.

Che altro vi posso dire: niente, procuratevi il disco e ascoltatelo, ordinatelo dal vostro discobolo di fiducia, scaricatelo col mulo, invocatelo con una seduta spiritica… Non ve ne pentirete.

Chissà chi suona la chitarra sul disco, la suggestiva copertina ci mostra i soliti tre, ma solo ora mi accorgo del teschio al centro in basso, vicino alla Dawson: ce l'ha l'espressione del chitarrista…

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