Nel corso degli anni ho sempre avuto una certa diffidenza verso chi si autoproclama rock/metal, vuoi perché per come la vedo io o è bianco o è nero. O sei metal, o sei rock insomma. Certo, ci sono poi diversi casi dove forse questo connubio ha funzionato, ma credo si possa parlare di singoli casi e non di fenomeni di massa. Detto ciò ecco dinnanzi a me i Craving For Caffeine, un trio che ha dovuto ben presto adattarsi alla formazione a due e che da lì in poi ha trovato il proprio assetto in una formazione ridotta all’osso. Un feeling che li ha portati di recente alla pubblicazione di “Disturbing the Neighborhood”. Ora, non me ne vogliano i musicisti, ma sinceramente non ho capito di che diavolo si tratti la loro proposta, nel senso: ok vi piacciono i suoni distorti e fin qui nulla da dire, ma mi spiegate perché inserire quel sottofondo electro pessimo in “No compromise 4”? Passiamo alle voci: le parti melodiche sono quelle più riuscite, perché impastare il tutto con cori che non fanno altro che confondere le idee e soprattutto affrontare parti urlate che poco risultano incisive? Meglio forse andare sul sottile e optare per ciò che rende meglio (il melodico, per l’appunto). La successiva “Early reflection” potrebbe essere un brano abbastanza convincente, poi arrivi verso la fine ed eccoci nuovamente coi synth in levare. Anche in questo caso mi chiedo: se la proposta vuole essere un ibrido tra il rock e il metal, che diavolo centra l’elettronica? Essere attuali non deve per forza stare a significare che bisogna inglobare nel proprio sound tutto ciò che va per la maggiore, tutt’altro. I restanti sei brani non vanno oltre quanto detto qui sopra, si salva solo “Say goodbye” e “Payback”, i brani più diretti che nella loro semplice struttura risultano essere perlomeno godibili. Mettiamola così cari Craving For Caffeine: questo lavoro è un passo importante più che altro per voi stessi, per capire che strada prendere ed evitare i passi falsi fatti in questo lavoro. Pertanto ove possibile cercate di ridurre ai minimi termini contaminazioni di ogni tipo e dare una brusca virata alla vostra proposta artistica, fondamentalmente siete più credibili in un contesto heavy che nei panni di rockers d’annata.

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