Ennesimo cambio di rotta per la cantante statunitense  di origini italiane che ha lasciato inizialmente perplessi molti dei suoi ascoltatori più assidui ma che col tempo sembra essersi rivelata una buona scelta per rinfrescare la propria immagine e dar prova come in ogni suo lavoro di bravura e versatilità. Ha scelto di portarci al limite come indica il titolo ...osa andare oltre i suoi standard.

Dopo decenni di ottimo rock e pop, brani classici (dagli anni '40 agli anni '70) rivisitati in modo personale e creativo ("At last" 2003) e un'incursione nella musica tradizionale americana e nel blues rileggendo i propri successi ("The body acoustic" 2006), Cyndi ha deciso di avventurarsi nella dance utilizzando l'elettronica e la collaborazione di ottimi deejays europei. I maghi in questione sono i Basement Jaxx, Kleerup, Dragonette, Richard Morel, e Digital Dog che hanno già lavorato e remixato per altri artisti internazionali. Il risultato è un cd ballabilissimo, ben arrangiato con due elementi di spicco atipici per questo genere: una voce preziosa usata con sapienza e testi profondi. I primi singoli sono già arrivati al numero uno nelle charts dance di Billboard cosa che ha dell'incredibile poiché Mtv e le principali stazioni radio e tv hanno boicottato Cyndi da anni. Fortunatamente esiste il circuito dei club e delle discoteche che in parte rimedia all'ostruzionismo dei suddetti "mafiosi" del settore. I brani migliori del cd sono "Into the nightlife" che consiglio di ascoltare anche ai non amanti del genere: il ritornello entra in testa subito ed è impossibile non ballare. Il brano è ispirato alla vita notturna descritta da Henry Miller, Ferlinghetti e altri scrittori beat. "Echo" ha un ritmo marcato dalla batteria elettronica e il cantato ricrea la stessa cadenza sfociando in un ritornello dal gusto europeo alla Robert Myles. La canzone più originale, strana e a dir poco delirante "Rocking chair" è nata dalla collaborazione coi Basement Jaxx. Una storia di fantasia basata sui ricordi di un'anziana dal passato turbolento con doppie voci fatte da una quasi irriconoscibile Cyndi con accento da nera di New Orleans. Il brano è sincopato ha molti cambi, vocalizzi bizzarri e i suoni campionati più disparati (al posto delle tastiere sembrano essere stati suonati dei telegrafi! Nei cori sembra di sentire spari di pistola, galline e  cani). "Same old fucking story" con riff funky di chitarra dance anni '70 ha un'esecuzione vocale strepitosa con una Cyndi che fa un bel tributo a Silvester e incazzatissima inveisce contro l'ipocrisia  di chi vive usando due pesi e due misure quando gli fa comodo (indirettamente è il proseguimento di "I will survive" di Gloria Gaynor!). "Lay me down" è la canzone più oscura, il ritmo circolare alla Royksopp racconta di un incontro furtivo nella fredda e all'avanguardia Stoccolma. Si inserisce benissimo il cantato che sonda le tonalità basse. In "Give it up" Cyndi sembra fare il verso ai cantanti hip hop su una base martellante con violini stravolti e campionati quasi irriconoscibili ma di effetto. "Set your heart" è dance alla Barry White e cantata come sempre con passione. Gli altri brani sono belli ma meno incisivi, "High and mighty" è vagamente techno trip hop con apertura di chitarra classica e vocalizzi finali jazzati, "Lyfe" è una riflessione sul senso della vita dal gusto blues, "Raging storm" è tra il lounge e il chill-out con doppie voci distorte e un vaffa*** ai "mafiosi" di cui sopra con menzione diretta in primis a Mtv (la musica è un prodotto come un altro e ora siamo pieni di immondizia). "Grab a hold" dall'attacco per pochi secondi identico alla sigla di Mazinga (ascoltare per credere!) è una canzone elettropop pimpante e allegra rivolta affettuosamente al proprio pubblico. L'ultimo brano è indubbiamente il più bello, una ballata degna di stare con "Time after Time" e "True colors": "Rain on me". Su una base di batteria elettronica che ha l'incedere del treno a vapore si snoda una linea di canto con una melodia struggente. Le tastiere sono "glaciali" e creano un effetto avvolgente. La melodia è talmente bella che nei concerti dal vivo viene riproposta solo la parte cantata.

La stessa Cyndi ha voluto che la sua dance fosse un modo per portare il divertimento nella vita quotidiana, un modo per straviarsi al di fuori della routine di tutti i giorni pur  raccontando delle storie vere, autobiografiche. La Lauper è sempre credibile e appassionata nelle sue interpretazioni perché è convinta da sempre che l'arte rispecchi la vita...vita (la sua) alquanto originale come si può osservare dalle scarpe rosse in copertina o dalle sue tenute da (s)ballo nella cucina di casa tra palle da discoteca e nanetti di ceramica (le foto si trovano all'interno del cd)!

Un cd ottimo per animare le feste e scatenarsi nel ballo!

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