"I love these living rags I wear"...

"Ancestral Songs" (2006, Holy Mountain - 6 tr) è una terra senza tempo né dimensione, un luogo sospeso tra avant folk e psichedelia che sembra giungere dalla più lontana e arcaica tradizione americana.

Quarantaquattro minuti attraversati da un afflato mistico ed insieme primitivo, nobile e selvaggio, vitale e funereo. Una chitarra acustica, un banjo ed uno scacciapensieri assecondano gli umori di un musicista inquieto e bizzarro qual è Daniel Higgs, ex(?) leader e poetico declamatore nei Lungfish, storica band post-punk di casa Dischord, che nell'ultimo decennio ha intrapreso un'interessante carriera solista pervasa dai suoni del vecchio Delta, lontana, tuttavia, da qualsivoglia stereotipo. Higgs utilizza gli strumenti in modo quasi primitivo, corporeo, strappa alla chitarra note come uno sciamano spilla il proprio sangue in un sacrificio rituale, evita accurati sistemi di registrazione, incide, spesso, con forte saturazione e brutalmente lo-fi. Ne viene fuori una musica che vive di forti contrasti, grezza e raffinata, sgangherata e composta ad un tempo.

L'apertura, livida, di "Living In Kingdom Of Death" è il capolavoro dell'intero album. Il brano procede per magnifica inerzia tra lenti e secchi arpeggi di chitarra acustica ed una voce che si insinua salmodiante tra questi raccontando le proprie ossessioni religiose, aspirazioni salvifiche e redentorie. Le intricate e sinuose armonie per banjo di "Thy Chosen Bride" ed il profondo drone del raga "Are You Of The Body?" evocano lo spirito del nume tutelare John Fahey di cui Higgs sembra possedere la stessa curiosità nel voler sperimentare trai generi. Il musicista di Baltimora sceglie, tuttavia, la strada di un minimalismo estremo, quasi lancinante nel voler scarnificare il reale e mostrarne la carcassa. Si ascolti, a tal proposito, la scheletrica "Moharsing And Schoenhunt", l'episodio più eccentrico dell'intero lavoro, un claudicante viaggio per tasti di piano giocattolo pestati con ottusa veemenza ed abrasivi suoni di jew's harp.

Quelle di Higgs, sono apparentemente canzoni fatte di nulla ma che possiedono un'intensa carica visionaria: un song writing ed un'esecuzione del tutto personali a rendere l'idea di un uomo che parla di sé, della propria intimità e spiritualità ("Time-Ship Of The Demogorgon").

Difficile, amarissimo ed inquietante, "Ancestral Songs" è l'album che il Michael Gira post Swans (riformati e a breve, pare, sulle scene con un nuovo lavoro) non è mai stato in grado di pubblicare.

Un disco dal fascino assoluto.

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