Intorno ai trent'anni (per citare Locasciulli) sofrii di depressione: quella brutta, quella che non ti alzi mai dal letto. Passò, come passa tutto, e subito mi venne in mente "Salirò", la mega hit con la quale Daniele Silvestri arrivò 14esimo a Sanremo 2002 e che fu un successo pazzesco, e del tutto inaspettato, proprio quell'estate (insieme all'altro singolo, "Sempre di domenica"). Già, io quella canzone la intesi così, ma di cosa parlasse, a onor del vero, non l'ho mai capito. Lo chiesero all'autore, che rispose così:
"[...] Già, di che parlava? Ogni tanto qualcuno cerca di spiegarmi cosa ne ha capito, e io gli dico che ha ragione. Ma in realtà fu una cosa anomala per me, una canzone fondata sul ritornello, con le parole che vanno dietro alla musica, al salire degli accordi. Potrei dire che è una canzone sull'archetipo del toccare il fondo e risalire, ma è soprattutto un testo fatto di suoni".
"Unò-Dué" è l'album più solare e ricco di suoni dell'intera carriera di Silvestri, una gioia per le orecchie, per il buonumore etc... etc... Con tutto che molti brani trattano argomenti seri, poco divertenti (vedi "Il mio nemico") ma quasi tutti i brani hanno un ritmo solare, divertito, a tratti persino un po' "cazzone": vale la pena citare alcuni collaboratori, tra cui Faso (in libera uscita dagli Elii) al basso; Mauro Pagani al violino; Demo Morselli ai fiati (Demo Morselli, porello, è un musicista coi controcazzi, ridotto per anni a presenziare in programmi televisivi tra i più stupidi mai visti) e Maurizio Filardo alle chitarre. Registrato tra Fregene e Roma, è l'album che consacra Silvestri e lo fa, di colpo, diventare un cantautore conosciuto ai più, quasi popolare, dopo anni in cui aveva coltivato un proprio (comunque numeroso e devoto) pubblico. Capita quando si va a Sanremo e si fa il botto: diventi di moda.
I fatti di Genova (il G8 famigerato) sono alla base de "Il mio nemico" (ricordo personale: ai tempi andavo al liceo, e le vicende genovesi furono alla base di continui scioperi, autogestioni, occupazioni: quella canzone ne fu, in qualche modo, la colonna sonora); "Dipendenze" è uno di quei brani che risentito oggi acquista un valore maggiore (vorrei staccarmi da tutto, dalla rete, dal cellulare: nel 2002!); "Manifesto" ha una forza, in primis, ritmica che spiazza al primo ascolto (è una canzone di Silvestri? Siamo sicuri? Però, che bravo).
Valgono il prezzo del biglietto anche la divertente (e molto pugliese) "1.000 euro al mese", riproposizione della celebre canzonetta di Gilberto Mazzi degli anni '30 (c'è da considerare che l'euro nel 2002 era appena entrato in vigore da pochissimo: 1 gennaio di quell'anno) e l'ironica "La classifica" (o sei primo, o non vali nulla). Le ultime 5 canzoni formano una specie di lunga suite, e s'intervallano tra brani ciondolanti e monotoni ("Sabbia e sandali") ad altri in cui compare un potente riff di chitarra elettrica manco fosse Vasco ("Mi interessa"), con finale dedica al padre appena scomparso e ghost-track recitata in cui utilizzando il celebre canto dell'Ulisse dantesco si tirano le somme sulla vita, sul lavoro e sulla fine, e l'inizio, degli affetti più intimi.
Le gioie della paternità donano, dunque, a Silvestri uno spirito più leggero e un suono più corposo (confrontatelo con i suoi precedenti album) e una popolarità del tutto inaspettata. Poi, e ci si passa sopra, non tutte le 13 tracce del disco funzionano bene, alcune evaporano senza lasciare segno di sé ("Il colore del mondo"), altre sono fin troppo "piene" ("Mi interessa"), alcune partono da presupposti bellissimi ma peccano nello svolgimento ("L'autostrada", anche se quest'ultima ha parecchi estimatori).
Seduto su un divanetto chic Sivestri si moltiplica in 7 cloni: da qui partirà una nuova avventura musicale, che lo porterà (opinione personale) a realizzare album forse meno ricercati ma di maggior impatto radiofonico (si pensi al successivo "Il latitante"): un bene? un male? Che ne so: a me piace.
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Altre recensioni
Di treno
"Daniele è sincero come il suo album che uscirà proprio in quell’anno: Unò-Duè."
"Chi cerca qualcosa di interessante musicalmente al massimo può andare ad un suo concerto ma questo disco lo può anche buttare."