William Pulliam, il vero nome di Darondo, è un cantante soul-funk degli anni 70, periodo d’oro della musica black, misconosciuto ai più, ma ve lo dico sinceramente, con stile da vendere.

Credo che questo album, tra le altre cose uscito solo di recente, sia il suo unico, visto che nella sua carriera ha sfornato solo ed unicamente singoli, che per l’appunto sono raccolti in questo “Let My People Go”.

Il disco potrebbe essere la colonna sonora perfetta di un b-movie di quelli neri, anni ’70, alla Shaft o Supefly, che tanto piacerebbero a zio Quentin, per capirci. Inutile che vi dica i riferimenti. Praticamente Darondo è un frullato, una centrifuga di quanto di meglio girava nella musica nera degli anni ’70 negli States, con in più tutta la “piacioneria” che solo dalle parti della West Coast sanno cacciare.
La sua voce mi ricorda a fasi alterne (a volte anche nel corso della stessa canzone...) Bill Withers e Al Green, Curtis Mayfield e Marvin Gaye e Bobby Womack e James Brown, per cui fece anche da apripista in qualche concerto, e addirittura... Nina Simone. Non sto scherzando, sentitelo per credere.

Let My People Go”, la traccia che da il titolo al disco nonché la mia preferita, è il classico pezzo alla Curtis Mayfield, col basso prepotente in primo piano e la chitarra in sottofondo. “Legs” è il funk in persona, è puro Prince, con Zappa che gli fa i coretti, difficile che non gli abbia dato un ascoltatina, il buon vecchio principe da Minneapolis “Didn’ t I” è una splendida ballata alla Delfonics, in cui, la voce a tratti sembra realmente quella del buon Marvin Gaye.

Listen To My Song” e “I want So Bad” farebbero stropicciare gli occhi pure ad Otis Redding, che dei sopra citati è un po’ il padre putativo. Se vi piace il genere in questione, realmente un bel dischetto, unica pecca, se di pecca si può parlare… un po’ corto, a dir la verità, solo 36 minuti.

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