Titolavano i quotidiani inglesi del 4 Luglio del 1973:

"BOWIE QUITS" "BOWIE'S LAST GIG" "ROCK'N'ROLL SUICIDE" "ZIGGY PLAYED GUITAR"


"Questo tour è stato uno dei più grandiosi della nostra vita. E questo spettacolo particolare rimarrà con noi più a lungo degli altri, perchè non solo è l'ultimo concerto del tour, ma è anche l'ultimo che faremo mai" Ziggy Stardust, "Farewell Speech".

Lacrime, urla, gemiti, facce tristi di ragazze incredule, consapevoli di aver assistito ad un evento irripetibile quella sera all'Hammersmith Odeon di Londra. Ziggy Stardust è morto, si è ucciso da solo, o forse lo abbiamo ucciso noi imbecilli umani, sta di fatto che Ziggy è andato, svanito dal nulla da cui era comparso un anno e mezzo prima, vestito ridicolmente, sotto le risate sbeffeggianti di tutti. Questa sera la gente che ride è davvero poca. No, nessuno proprio ride, non c'è nulla da ridere. Forse l'unico a ridere sotto i baffi è quella vecchia volpe di Bowie che sapeva che con un annuncio del genere avrebbe attirato su di sè i riflettori di mezzo mondo, aumentando la fama, le vendite e creando il mito di Ziggy Polvere-di-Stelle. Ebbene quindi se questo era il suo scopo, bè c'è riuscito in pieno: Ziggy è diventato una figura mistica, totalmente distaccata da Bowie stesso, come una marionetta che non ha bisogno nessuno per vivere, con un solo album all'attivo ha reso leggenda ogni sua apparizione o dichiarazione. E passa totalmente in secondo piano la musica, il suo fenomenale chitarrista Ronson e tutti gli Spiders. Quella sera un grande ci ha lasciati, senza versare sangue, se non nei cuori dei fans.

Ed è tutto lì, registrato su video (regista D.A. Pennebaker) e su doppio album, tutto in un paio di minuti, verso la fine, prima di Rock 'n' Roll Suicide. Si perchè Ziggy è così, timido, impulsivo. Nulla è mai stato premeditato, si crede. Che questo fu the last show that he will ever do lo sapevano soltanto lui e Ronson punto. Gli altri Spiders non sapevano nulla. La fine di tutto sceltà e annunciatà così, senza confrontarsi con la band, come normalmente si dovrebbe fare. Ziggy doveva morire, altrimenti avrebbe soffocato la persona Bowie in un vortice da cui non ne sarebbe più uscito, o voluto fate voi. Ziggy aveva tutto dalla vita. Bowie forse no, non gli stava bene. Bowie non era se stesso in Ziggy. Lui era (è) sempre alla ricerca di una maschera che possa adagiarsi alla sua personalità. Bowie non la trovò mai, o forse ognuna era perfetta per l'occasione, ma risultava dopo un pò stretta per il Duca in costante cambiamento. Ziggy fù la prima, fù la più famosa, fù unica. Anzi, Ziggy ebbe talmente una propria anima e volere da trasformarsi da semplice maschera qual'era, in personaggio a sè stante, contrastando Bowie stesso, in un pericoloso face to face tra due personalità complementari ma estranee l'un l'altra. E allora tutto diventò misto: chi è realmente gay Ziggy o David, chi è bisex, chi etero, insomma cosa è vero, cosa è falso e cosa riguarda Ziggy? C'era troppa confusione e paura che la situazione potesse degenerare. Forse è proprio questo il motivo che portò Bowie a compiere quest'atto: la paura che Ziggy sovrastasse Bowie, fino a renderlo subordinato a esso, come schiavo della propria fama. Questo Bowie non l'avrebbe sopportato. E lo sapeva da prima, perchè Bowie è una delle persone più furbe che abbiano abitato questo cosmo, perchè nel suo caso avrebbe poco senso parlare del singolo pianeta Terra. La favola di Ziggy era tutta programmata, dall'inizio alla fine, questa fine. La comparsa sulla Terra di "Five Years" e "Starman" fino all'omonima "Ziggy Stardust" e la conclusiva "Rock'n'Roll Suicide".

"When the kids have killed the man I had to break up the band" non era solo una frasetta in metrica dal 4 Luglio del 1973 in poi, e quel "Ziggy played guitar" che chiude la sua omonima canzone col senno assume un valore di lungimiranza da parte di Bowie che aveva le idee ben chiare, per non dire poi a cosa si riferisse quel suicidio del rock 'n' roll.
Era e doveva essere il 3 Luglio, nella sua Inghilterra dopo aver girato USA, UK e Giappone in lungo e in largo, doveva essere il giorno prima del 4 Luglio, un giorno non qualsiasi: la sua indipendenza da Ziggy.
E quella sera si aprì con un aria normale, come tutte le altre date del tour. Tutti i pezzi, o quasi, di Ziggy in rassegna, il pubblico in visibilio, uno show enorme. La resa audio non è proprio quella ottimale a causa anche del pubblico emozionato, ma la resa emotiva, quella è alle stelle. E' da lacrime a stento trattenute quel medley "Wild Eyed Boy From Freecloud\All The Young Dudes\Oh! You Pretty Thing", grezzo, animale e vivo con una teatralità tipica Bowiana. D'altronde era la sua serata, e da egocentrico qual'è inventa, si cambia d'abito ogni brano, recita più che canta. Ma lasciatelo fare, è la sua specialità. In scaletta anche "My Death" cover di Jacques Brel e "White Light\White Heat" dei Velvet Underground e di quello che lui crede sia suo amico, Lou Reed. Un doppio live fantastico, il migliore tra i comunque rari di questo periodo, "Space Oddity" è atemporale, "Cracked Actor" stupendamente ambigua, "Suffragette City" energica come non mai.

Ma tutto ha una fine, e si arriva alla traccia 19, "Farewell Speech", Ziggy prende fiato, si guarda intorno e diretto va verso il microfono, pronunciando la sua frase d'addio citata sopra. E poi attimi di silenzio, di quelli proprio irreali, e poi urla, pianti e con gli occhi lucidi, di chi si rende conto che tutto quello è finito, per sempre, si arriva al peggio, emotivamente parlando: "Rock 'N' Roll Suicide". E il tempo prende una sigaretta, te la mette tra le labbra, te la giri e rigiri tra le dita, ma sei sempre schiavo del tempo, tutto finirà o finirà per ucciderti. E allora sii più furbo di lui, non far si che il sole distrugga la tua ombra, sii più furbo, riparati, così che essa si perda nel buio circostante, perchè anche se non la vedi la tua ombra è lì e sarà sempre tua, e tu sarai padrona di essa. Ma che senso avrebbe aver una cosa di proprietà tua ma non poterla governare come meglio credi, anzi dovendo cercare soltanto ripari da tutto e tutti e risultanto subordinato a essa? Nessuno. E allora meglio porre fine ad essa, liberarsene, riporla nel baule su in soffitta e non tirarla mai più fuori. E così fù. I tuoi fan non te lo perdoneranno mai David, hai distrutto il loro mito, per un capriccio personale. Ma d'altronde è meglio così, anzi tanti nel giro del rock dovrebbero prendere esempio da te e finire ciò che si fà, anche se sul più bello, prima di risultare patetici e fuori tempo. Ma questo non era un problema di Ziggy, lui sarà sempre IN-tempo e la sua leggenda verrà ricordata sempre, perchè se Bowie oggi è la star che noi tutti sappiamo, lo deve a Ziggy Stardust. E allora inserite i due album e godeteveli, se proprio avete paura di emozionarvi troppo con il film.

E ogni volta che vedete Bowie, che siano immagini di repertorio o immagini attuali, guardategli quella pupilla dilatata, dentro c'è quello spirito alieno, dentro c'è Ziggy che in realtà non è mai riuscito a uscire completamente da Bowie. You're not alone.
Ziggy suonò la chitarra, e niente più suonò come prima.

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