Ci vorrebbero intere paginate web per descrivere pienamente la grandezza di David Sylvian (ed altrettante per i suoi Japan...). Chi lo trova terribilmente odioso, chi un genio. Personalmente propendo per la seconda ipotesi. Invece di dilungarmi in spiegazioni che lascerebbero il tempo che trovano, consiglio e commento un opportuna raccolta, che esula dai soliti "Best of...", e propone, oltre ad alcuni classici dell'artista, inediti e "ripescaggi" vari.
In tal modo quest'antologia riesce a proporre un'immagine sonora articolata e completa dell'altero inglese.
"Scent of Magnolia" (inspiegabilmente lasciato fuori da Dead Bees on a Cake), ed è suibito genialità sonora. Un ritmo "brushed" con echi di drum&bass (alla batteria il fratello Steve Jansen, grandissimo!), piano e la voce di sempre: calda, avvolgente, ogni tanto monocorde ma sempre affascinante.
"Hearbeat" fa capire quanto 2 genii in stato di grazia riescano a produrre (Sylvian & Sakamoto). "Ride", altro brano riesumato dai takes di Secreets of...: raramente capita, in un antologia, di imbattersi in vere e proprie gemme musicali come questa. Sylvian sarà pure monocorde, incuterà tristezza, ma... trovatemi altro artista che riesca a costruire melodie così liriche (e mai banali) e cantabili.
"Blackwater" e "Every colour you are" sono due episodi riproposti dalla reunion con i suoi ex Japan (Rain Tree Crow): della serie, sentite un po' cosa riusciamo ancora a fare...
Viene riproposta anche la famosa (!) "Jean the birdman", tratta da quel gran disco prodotto insieme a Bob Fripp: brividi in mid-tempo, la solita voce avvolgente che ricama melodie sulle cristallinità della Gibson di Fripp. Segnalo ulteriormente, a testimonianza dell'assoluta particolarità di questa antologia, due episodi rarissimi: "Buoy", che compare in un introvabile disco dell'ex compare Mick Karn, e "Bamboo Houses", primo singolo a testimonianza della partnership con Sakamoto. Due chiari esempi di assoluta genialità musicale. Ambientazioni e arrangiamenti assolutamente non convenzionali, sui quali però spicca il solito trademark della voce e delle armonie cantate da Sylvian. Uno dei pochi cantanti che può essere riconosciuto al primo ascolto, pur non rientrando negli stilemi del "facile" ascolto. E scusate se è poco.
>Neofiti, diffidenti, mal consigliati: accaparratevi questa raccolta. Mi ringrazierete per aver scoperto un nuovo mondo musicale...
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