Si parlava di idee, in un'altra recensione, ed ecco qui la brillante idea avuta da David Zane Mairowitz, prolifico autore di testi radiofonici per la BBC e Robert Crumb, uno dei padri fondatori del fumetto underground americano: narrare a fumetti la vita e l'opera di Franz Kafka, uno dei personaggi chiave del '900 letterario e culturale europeo, se non mondiale.

Un modo originale per descrivere, in maniera succinta e fresca, l'universo esistenziale sotteso all'opera dello scrittore ebreo, nichilista e paranoico assalito da innumerevoli ossessioni che ne segneranno allo stesso modo la grandezza e il suo limite. Un uomo davvero singolare, esternamente insignificante e sfuggevole, sorridente e cortese, appartato e schivo, che gli amici descrivevano come uno che sembrava che vivesse dentro una campana di vetro. Un uomo però profondamente complesso con un mondo interiore vivissimo e crudele allo stesso tempo. Di una crudeltà sottile e raffinata, figlia di situazioni paradossali e incubi che descrivevano, per la prima volta in letteratura, i propri stati maniaco/depressivi sotto spoglia di racconti, sogni, incubi e romanzi diventati a loro volta dei classici della letterature senza tempo.

Sarebbe impossibile parlare in maniera approfondita dello spirito yiddish dell'autore, venato dal macabro umorismo di certi suoi racconti o soffermarsi sulle metafore psicanalitiche del suo rapporto conflittuale (e irrisolto) con la figura del padre. Un padre autoritario che divenne carnefice ma, al tempo stesso, fonte di ispirazione di molti suoi scritti.

Non basterebbero allo stesso modo poche righe per addentrarsi nei mondi alienanti creati in maniera minuziosa e maniacale nei suoi due romanzi "Il Processo" e "Il Castello" (il terzo "America" non fu mai portato a termine), tant'è che su Kafka si sprecano i libri che cercano di approfondirne le tematiche o i risvolti psicologici di un autore che ha coniato col suo cognome un vero e proprio aggettivo (kafkiano), ormai entrato di diritto nel linguaggio comune.

Ecco che l'opera dei due autori di "KAFKA per cominciare"(Ediz. Universale Economica Feltrinelli - 1995), si stacca da qualsiasi saggio di approfondimento proposto prima, per offrirci, attraverso le splendide illustrazioni di Crumb - tetre, oppressive e ricamate sapientemente come fossero vecchie incisioni fine '800 (due esempi qui e qui)- una veloce carrellata riassuntiva della vita e le opere del geniale scrittore praghese.

Viene quindi descritta quindi la vita e, in ordine cronologico, i racconti più significativi relazionati ai passaggi storici vissuti dall'autore. Appaiono così, in fugace apparizione, i racconti "La Metamorfosi", "Golem", "La Condanna", "La tana", "Nella Colonia Penale", "Un Digiunatore" e un'infarinatura dei romanzi "Il Processo" e "Il Castello" trattati in maniera veloce e, perlopiù approssimativa.

Ma del resto, raccontarli in maniera esaustiva, sarebbe stato pressochè impossibile.

Mi chiedevo se sia giusto o meno trattare in questo modo certi autori che, di per sé, nulla avrebbero da spartire col linguaggio asciutto e "leggero" dei fumetti. Ma è altrettanto vero che parlarne in maniera innovativa e non convenzionale, può rappresentare un bel modo per "far avvicinare" a libri e autori che potrebbero mettere una certa soggezione (e mi riferisco ai molti ragazzi che probabilmente di Kafka non ne hanno mai sentito parlare...nemmeno a scuola!).

Ben vengano allora questi strani "ibridi" (né libro né fumetto), che non vogliono essere esaustivi per forza di cose ma che aiutano a "farsi una certa idea" e a capire per sommi capi cosa dice e cosa ci vuole tramettere un determinato autore.

Consigliato quindi a chi non ha mai letto un libro, ai 13 enni e a chi non ha mai sentito parlare di Kafka se non distrattamente in coda, davanti allo sportello di un qualsiasi ufficio del catasto comunale. E chi conosce l'universo di Kafka sa a cosa mi riferisco...
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