Dopo avere letto in questi mesi fiumi d'inchiostro su questo ennesimo album di Deca, mi sono deciso a dire qualcosa anche io. Non fosse altro che per la personale affezione e la lunga conoscenza del cosiddetto "alchiista del suono". Il quale - bisogna dire - ultimamente ha consolidato l'autorevolezza della sua ormai quarantennale opera in modo inequivocabile. Persino l'enciclopedia Treccani ha creato una voce a lui dedicata!
Che Deca (Federico De Caroli) abbia solide basi e idee molto chiare lo dimostra anche Strategia Esoterica, album che sembra chiudere un'ideale trilogia con i precedenti Lucifero Alchemico e Antimateria Psichica e che ancora una volta si ispira ai temi dell'occultimo, dell'esoterismo, del paranormale. Coperrina eloquente oltre misura (un oscuro Dio Pan di spalle, un'enorme scacchiera), titolo anche più eloquente e soprattutto un sound inconfondibile che trascina fin dai primi minuti nell'abisso dell'ignoto e del magico. Sound forse ancor più affascinante e viscerale, per quanto curatissimo, che nei lavori degli scorsi anni. Il melange di voci aliene e orchestre arcane commuove e inquieta al tempo stesso. L'incipit di Energia Iniziatica vale l'ascolto.
Poi a seguire le atmosfere lovecraftian di Alchimirage, la struggente melodia centrale di Esoteros (forse il pezzo più immediato), le abissali evocazioni mistico-industrial di Genesi Apocrifa e Tubalcain. Un abbinata di genilità compositive che fanno la summa di tutto quello che un artista sperimentale può dire senza fare delle semplici seghe musicali fini a sé stesse.
Il disco chiude con progressione aritmetica - perché ogni brano dura via via 1 minuto più del precedente - e con la disturbante e dissonante suite che dà il titolo all'album, pervasa di echi sinfonici alienanti di potenza inaudita.
C'è di tutto in Strategia Esoterica: c'è la tradizione della Scuola Cosmica tedesca e c'è la poetica alla Vangelis, c'è il sottofondo della concrete musique e c'è il minimalismo della classica-contemporanea. Ma soprattutto c'è il marchio di fabbrica di un musicista che non è mai sceso a compromessi, ha sempre mantenuto un basso profilo e zitto zitto si è ritagliato un suo spazio tra i grandi. Mettendo d'accordo i gusti e le aspettative di un pubblico trasversale sempre più ampio e il fronte della critica musicale; che vedo attribuire anche a questa opera voti mai sotto il 7 e recensioni lusinghiere.
Carico i commenti... con calma