Ero pieno di dubbi prima di vedere il concerto dei Deep Purple, ieri sera.
Memore di un non troppo brillante concerto dei coevi Jethro Tull a Udine il luglio scorso, mi aspettavo una performance davvero scarsa da parte del quintetto inglese, ma mi sono dovuto ricredere. I Deep Purple hanno infatti dimostrato al caldo pubblico di Jesolo che sono ancora in forma nonostante l'avanzata età, esibendosi in un concerto dalla durata di due ore con una scaletta davvero ottima.
Quando, con mezz'ora di ritardo, il gruppo ha iniziato a suonare, tutti i miei dubbi e le mie preoccupazioni riguardo l'intensità della loro performance si sono polverizzati. "Highway Star", "Strange Kind Of Woman", "Space Truckin'" e l'immancabile "Smoke On The Water" sono i punti più alti della serata, che si è rivelata davvero elettrizzante.
Gillan è in forma. Leggermente moscio durante i primi brani, si scalda con il passare del tempo e riesce a cantare in modo davvero eccellente, soprattutto se teniamo conto che ha sessant'anni suonati. L'ampiezza della sua voce è indubbiamente diminuita, gli acuti non gli riescono quasi per niente, ma tutto sommato ha dato il meglio di sè. Dialoga inoltre con il pubblico e saltella a piedi nudi sul palco. Bravo.
Glover è spavaldo. Si prodiga ogni tanto in veloci assoletti e per il resto del tempo gioca e scherza con il pubblico, facendo sembrare il suo perfetto modo di suonare estremamente semplice. Un grandissimo bassista, si sa da sempre.
Paice è instancabile. Colonna portante dei Deep Purple, questo batterista è come un treno a vapore. Non sbaglia un colpo e suona davvero da dio, ma non si esibisce troppo se non in qualche rapido assolo.
Morse è devastante. Rispetto agli altri membri del gruppo sembra un giovanotto, ma non è inferiore a nessuno degli altri musicisti. Sa benissimo quando deve mettersi in mostra con esibizioni tecniche strabilianti e si trova in perfetta sintonia con i suoi colleghi e con il pubblico. Mi sta simpatico.
Airey è citazionista. Forse il membro che mi ha convinto di meno di tutti, Airey tende a richiamare il suo predecessore Lord troppo spesso, soprattutto negli assoli, durante i quali si perde in parentesi classicheggianti, a mio parere parecchio noiose ed evitabili. Non metto in dubbio la sua tecnica, ma non mi convince.
Insomma, questi Deep Purple ci hanno regalato un bel concerto. La già citata scaletta è davvero ottima, capace di collegare i classici del gruppo con brani dall'attitudine più moderna e Hard 'n Heavy. Non è da tutti suonare così, soprattutto vista l'età che hanno i componenti del gruppo. Bravi.
Non me l'aspettavo.
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