Ma come?... Non capisco... Cioè... Ma ci rendiamo conto???Su DeBaser sono presenti addirittura 49 (e dico QUARANTANOVE) recensioni sugli Iron Maiden, 25.138 sui Dream Theater e 78 milioni di miliardi sui Pink Floyd (e con tutta probabilità qualche furbone ne starà facendo una anche in questo momento), ma solamente 2 (e dico DUE) sui mitici Def Leppard?!? Ma vogliamo scherzare??? Ma ma... Vi rendete conto??? Solo 2... Ma mmm... Uff... Continuo a non capire! Allora... Qua bisogna fare qualcosa... Quindi... Al lavoro: Fidia, tu adesso ti impegni e mi prepari quella su 'Hysteria'... Qualcun’altro prepari quella del debutto 'On Through The Night' che io mi dedico a questa.
Bene... Dopo aver risposto all’appello del “greco scultore” (che si lamentava per essere stato l’unico a soffermarsi sui Def Leppard qui su DB) e dopo aver dato ordini a riguardo mi accingo, come già accennato, a recensire quello che considero l’album più importante e significativo (nonché il migliore) della discografia dei Leopardi Assordati (il nome è la bizzarra storpiatura di deaf leopard che significa appunto “leopardo sordo”... [che palle ste parentesi vero?]): il glorioso 'Pyromania'. Un (se ce la faccio breve) accenno alla storia: il gruppo in questione si forma nel lontano 1976 a Sheffield (UK) con il nome di Atomic Mass. Dopo continui cambi di line-up, nel 1978 raggiunge una stabilità definitiva annoverando tra le proprie file i giovanissimi Joe Elliot (voce) e Rick Savage (basso) che verranno poi affiancati dagli ottimi chitarristi Steve Clark e Pete Willis (sostituito nel 1983 da Phil Collen) e dal promettente batterista Rick Allen che al tempo aveva solamente 14 anni (e sti cazzi). La band cambia definitivamente nome e inizia a farsi conoscere nel locali inglesi. Il 1979 tiene a battesimo il loro primo EP (introvabile : -(...) 'Getcha Rock Off' che li fa conoscere grazie a un astuta programmazione radiofonica (e che fece molto rosicare certi Iron Maiden per il successo ricevuto), ma è nel 1980 che i nostri riescono a produrre 'On Through The Night', primo esaltante lavoro che li consacra come una delle punte di diamante dell’ allora nascente N.W.O.B.H.M. assieme ai sopraccitati Iron Maiden.
Il suono dei Def Leppard, però, si discosta da quello maideniano e affonda, in maniera molto più profonda, le proprie radici sull’Hard Rock americano, australiano ed inglese di fine settanta, influenzato (più o meno velatamente) da gruppi come UFO, Thin Lizzy ed AC/DC (ma anche dal gusto melodico dei grandi Who e dei Queen più “corali”). Ma ci sono novità lievi ma fondamentali: il suono di chitarra si fa più roccioso, quadrato ma vario (rispetto a i gruppi citati), la batteria è una delle più dinamiche ed entusiasmanti del tempo e gli arrangiamenti risultano molto più curati... Il suono è coinvolgente ma allo stesso potente, grintoso e graffiante come non mai e, anche se le influenze e i richiami sono ben evidenti, risulta di una freschezza e di una personalità invidiabili... La delicatezza è una parola che non esiste nel vocabolario Leppardiano degli esordi che, grazie a un’ idea di rock veloce e ricco di energico furore, crea scenari di armoniche devastazioni esplosive dalla palpabile tensione, in un susseguirsi di rallentamenti e accelerazioni da nausea automobilistica. I Def Leppard risultano in definitiva troppo legati all’Hard Rock per fare breccia nei “nuovi” metallari britannici e troppo influenzati da sonorità dure e distruttive per conquistare gli appassionati rockers inglesi dai palati più fini e aggraziati. Per questo, i primi 2 album (il secondo è il più diretto, immediato e stridente 'High’ n’ Dry') non vennero praticamente considerati in madre patria per venire, invece, idolatrati nel nuovo continente dove il loro sound venne preso ad esempio da molti gruppi emergenti.
Ma è nel 1983 che i nostri confezionano l’album che li consacra definitivamente agli occhi del grande pubblico (anche inglese), e che li farà conoscere come una micidiale macchina da concerti: il monumentale 'Pyromania'. L’album si può definire un album di transizione... I Def Leppard, infatti, in questo lavoro si discostano leggermente dai suoni pesanti e immediati (ma sempre raffinati) dei 2 album precedenti, per tendere verso la ricchezza e l’eleganza compositiva del successivo 'Hysteria'. Ma, incredibilmente, questo album non presenta il tragico e classico difetto degli album di transizione, e cioè l’incertezza, la confusione e la non precisa definizione (il classico “ne carne ne pesce” )... Ma anzi, rappresenta una perfetta amalgama di tonalità chiaro/scure dove potenza e melodia festeggiano uno dei loro più riusciti matrimoni... Un concentrato di energia e di freschezza che al tempo aveva veramente pochi rivali; un sottile equilibrio tra furore e razionalità sonora come non se n’era mai sentito... Il tutto orchestrato, con incredibile personalità, dall’ugola d’oro di Elliot (una delle voci più potenti e più “rock” degli anni ottanta), dalla tagliente chitarra Clark e dall’agitatissima batteria di Allen.
L’album è composto da 10 possibili hit in un continuo alternarsi tra Hard Rock e Heavy Metal. È un lavoro che va divorato nella sua totalità e che non stanca e non annoia mai. Inutile dilungarsi (dato che l’ho già fatto abbastanza) in una classica track-by-track per un album come questo... Vi basti sapere che si spazia, con singolare facilità, dal il Rock melodico ed emozionante di origine americana all’Heavy tirato e veloce tipico di quegl’anni, passando a momenti dal vago sapore Thrash (ascoltatevi a riguardo i riff di “Die Hard The Hunter”) fino ad arrivare a tesissimi frangenti di coinvolgente bellezza o di quadrata e tagliente fattura (l’influenza degli AC/DC a volte traspare in maniera molto evidente), il tutto infarcito da ottimi refrain corali che donano potenza ed eleganza... Insomma... Ogni brano è degno di essere ascoltato un’infinità di volte e il tutto possiede una spettacolarità scenica e una carica che si adatta perfettamente alla dimensione “live” che i nostri svilupperanno fino a diventare una delle più entusiasmanti macchine da concerti degli anni ottanta.
Successivamente i Def Leppard non riusciranno più a riproporsi a questi livelli (anche se 'Hysteria' è veramente un ottimo album) forse condizionati anche dalle tragedie capitate ai vari elementi del gruppo (Allen perderà un braccio in un incidente stradale nel 84 e Clark morirà nel 91 per uno strano cocktail di droghe e alcolici). 'Pyromania' è un lavoro che fotocopia la band nel suo miglior momento di forma e che merita ancora oggi la stima e il rispetto di chi si considera un’amante dell’Hard Rock e dell’Heavy Metal... Insomma... Diamo ai Def Leppard quel che è dei Def Leppard e cerchiamo di non dimenticare le grandiose pagine musicali scritte da questi signori... Mi raccomando.
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