Renato Zero -Tregua
Smessi lustrini e pailettes prova a riciclarsi come cantautore tout court con un doppio LP lunghissimo e, stringi stringi, noiosissimo. "Amico" lo fa volare in classifica, il resto (compresa la terribile "Onda gay") è puro orpello. In fase (molto) calante. di più
Luca Carboni -LU*CA
Stante il record di vendite (e dunque ha ragione lui), è un disco terribile, deludente nei contenuti e nel suono (ormai fin troppo consunto). Il singolo è "Mi ami davvero": banalità da cioccolatino Perugina e sdilinquimenti amorosi adolescenziali non degni di un (quasi) quarantenne. di più
Antonello Venditti -Prendilo tu questo frutto amaro
Un disco tremendo, brutta copia (anche nella copertina) del non già eccelso precedente. Dalla title-track caciarona e populista allo sdilinquimento di "Vento selvaggio" nulla sembra salvarsi dal baratro in cui Venditti dovrebbe finire: lo dice lui, "Tutti all'inferno". di più
Ligabue -Sopravvissuti e Sopravviventi
A sorpresa cambia stile e sound: il rock springsteeniano degli esordi cede il passo un hard-rock più sincopato ma molto meno efficace e convincente. Passa alla storia solo "Ho messo via", ballatona languida e (fin troppo) piaciona. Il resto è trascurabile. di più
Claudio Baglioni -Strada Facendo
Divo a tutti gli effetti (piace alle mamme e alle, di loro, figlie) lascia l'Italia e se ne va a Londra alla corte di Geoff Westley. Ne risulta un album piacevole, piacione, a tratti sorprendente (il timido rock di "Via") ma, sotto sotto, evanescente. Ma è record di vendite. di più
Lucio Battisti -Il Mio Canto Libero
Sempre più sicuro di sé stesso sciorina melodie complesse e arzigogolate pressoché impensabili da qualsiasi altro collega italiano. A volte esagera ("Gente per bene gente per male"), spesso fa centro ("La luce dell'est"; "Confusione"; la title-track). Record di vendite. di più
Lucio Battisti -Emozioni
In teoria un "greatest hits". Stipati sulla lunghezza del 33 giri i suoi 45 più celebri (e all'epoca più venduti). In ogni caso, un capolavoro: il pop italiano moderno inizia qui. di più
Francesco De Gregori -Titanic
Un album bellissimo il cui filo conduttore è la nostalgia di un tempo rimpianto e definitivamente passato ("La leva calcistica della classe '68; "Rollo & His Jets"). Grande varietà musicale, testi da mandarsi a memoria: è in una forma mai vista, forse, mai più ripetuta. di più
Edoardo Bennato -Sono Solo Canzonette
Dopo Pinocchio eccolo rivisitare la favola di Peter Pan. Gli "agganci" sono notevoli, a partire dal Capitan Uncino alias Toni Negri. In forma smagliante riempie gli stadi da Roma a Milano, e si concede il lusso di un azzardo lirico ("Tutti insieme lo denunciam") che profuma di Rossini e cinismo. di più
Gianna Nannini -Io e te
Si fa ritrarre in copertina col pancione e seguita, imperterrita, a mescolare il (molto) pop e il (poco) rock come ormai da anni ha abituato il suo pubblico. Gli archi de "Ti voglio bene" sono il segnale di un'artista sempre troppo uguale a sé stessa ma (e gliene va dato atto) tremendamente coerente. Collabora, come d'abitudine, la fedelissima Isabella Santacroce. "Ogni tanto" la firma anche Pacifico: quanta bella gente. di più
Eros Ramazzotti -Dove c'è musica
In questo momento è una macchina da guerra. Viaggia a ritmi velocissimi e pare sintonizzato come non mai col proprio (inesauribile) pubblico. "Più bella cosa" lo fa volare in classifica, "Stella gemella" lo conferma campione di un pop tanto semplice quanto, sotto sotto, tremendamente internazionale. "L'aurora" è dedicata alla figlia appena nata, e la sua storia d'amore con Michelle Hunziker riempie i rotocalchi nazionali (e non solo). di più
Gianna Nannini -Puzzle
A sorpresa il suo rock all'acqua di rose valica i confini italiani. In Germania diventa una diva di prima grandezza, e spopola in mezza Europa con "Fotoromanza" (a cui segue un video firmato Michelangelo Antonioni). Melodia italiana ed elettronica europea si fondono in uno strano ibrido che, incredibile, funziona alla perfezione. di più
Gianna Nannini -Profumo
Travolta da un successo, forse, inaspettato prosegue la collaborazione con Conny Plank. L'album va in alta rotazione radiofonica: "Profumo"; "Avventuriera" e "Bello e impossibile" sono il lasciapassare di un trionfo a tratti inspiegabile. di più
Sun Kil Moon -April
April è un fiume che scorre lento, denso, pieno di curve, che ogni tanto si ferma a guardare le anatre e poi riprende il suo cammino. di più
Vasco Rossi -Gli Spari Sopra
Il "nuovo" Vasco è un concentrato di furore e rabbia, ma le incanala in modo confuso. Il disco, best-seller tra i più celebri dell'artista, è troppo lungo e discontinuo. "Stupendo" è un manifesto generazionale che lascia il segno; "Vivere" il pezzo che commuove, e sorprende, i fans. Ma c'è anche tanta, troppa paccottiglia e qua e là ci si piange un po' addosso. La montagna ha partorito il topolino. di più
Vasco Rossi -Il Supervissuto
Compilation di brani già noti più un inedito ("Gli sbagli che fai") di leggerissima (per non dire altro) fattura. E' protagonista di una serie tv, "Il supervissuto", che ne racconta gesta e leggende. Nonostante tutto, va ancora al massimo. di più
Vasco Rossi -Buoni O Cattivi
E' record di vendite: Vasco pare totalmente sintonizzato col proprio (inesauribile) pubblico. Ma il disco è uno dei peggiori della sua discografia: lineare come un encefalogramma piatto, inutilmente sbarazzino (e stupido) in molti momenti, sfiancante nell'ossessiva ricerca di un ritornello pur che sia ("Un senso"). Impazza su radio e tv, spot e manifesti pubblicitari. Ma (sembra) non abbia più niente da dire. di più
Vasco Rossi -Nessun pericolo... per te
Ormai rassegnato (o soddisfatto?) alle gioie del focolare, perde rabbia, inventiva e anarchia (ma, invero, le aveva già perse da un po'). Chiama Polanski (parbleu) e gli fa dirigere il video de "Gli angeli", ma la sua aura non varca i confini italici. "Sally" è un capolavoro, ciò che gli ruota intorno (molto) meno. di più
Oasis -Definitely Maybe
Sette (!) dischi di platino suggellano l'esordio del gruppo più controverso (amato e odiato in egual misura) del brit-pop anni '90. Le melodie e gli umori sono tipici del pop più radiofonico, ed è un limite, ma l'esecuzione è di smisurata raffinatezza, ed è un pregio. Vanno a segno con facilità brani come "Live Forever" e "Cigarettes & Alchohol": i giovani li seguono con un entusiasmo (forse) degno di miglior causa, ma gli Oasis, in questo momento, sono in una forma spettacolare, nonostante i dissapori, già accentuati, dei fratelli Gallagher, destinati ad esplodere negli anni a venire. di più
oasis -(what's the story) morning glory
Gli Oasis perfetti, o quasi. Spingono forte sul pedale del pop più consumabile e azzeccano una serie, pressoché ammirevole, di armonie e ritornelli, riff e melodie. "Wonderwall" è il biglietto da visita del pop inglese del decennio (e ne subirà il fascino persino Thom Yorke), mentre il piano che apre "Don't look back in anger" denuncia, bonariamente, una mai sopita passione beatlesiana che i fratelli Gallagher non hanno mai nascosto. Vale la pena citare anche le notevoli "Roll with it" e "Cast no shadow", così come la chiusa, magistrale, affidata ai quasi 8 minuti dell'epica "Champagne Supernova". di più