Diabolatry
Non si hanno molte notizie dei Diabolatry, se non che sono una one man band fondata da un musicista statunitense accreditato come Profanation of Deity, già attivo in numerosi progetti underground pressoché sconosciuti.

Nel 2025 viene rilasciata la prima release con tale moniker, accreditata da The Metal Archives come un EP ma in realtà la durata è quella di un vero e proprio full-length (ben 44 minuti). di più
Litfiba -17 Re
Il capolavoro dei Litfiba? Forse. Certo uno dei più belli, prima della svolta molto pop e poco rock post-1993. Un sacco di bella roba ("Re del silenzio"; "Pierrot e la luna"), alcune cose lasciano a bocca aperta ("Apapaia"; "Gira nel mio cerchio"), ma è un po' troppo lungo e un paio di brani appaiono fin troppo minori rispetto al resto ("Come un Dio"; "Ballata"). Vale molto, forse non moltissimo. di più
Lazer Throne
I Lazer Throne sono una one man black metal band statunitense formata da Jonathan Buchanan, con all'attivo un EP nel 2023, e un full-length nel 2025: "Tomb of the Lunar Oracle". di più
Stevie Wonder -Songs In The Key Of Life
Si puo' dire che abbia dato tutto in questo clamoroso doppio, vista la penuria di "genio" che lo colpirà da qui in avanti ("I just called to say I love you" compresa). I gusti sono come quelli di una gelateria, ogni palato viene accontentato: dall'acida "Village Ghetto Land" alla festa di "Sir Duke", dall'amore per la figlia de "Isn't she lovely" agli 8 minuti di "Black man", e tacciamo (anzi no, parliamone) della morbidezza dei 7 minuti di "As" e la contagiosa allegria di "Another Star" (il mio pezzo preferito). Ne ho citati solo alcuni, ma ci sono anche "I Wish"; "Pastime Paradise"; "Joy Inside My Tears"; "Saturn". Wonder. di più
Paimon Gate
Black metal band statunitense capitanata dal polistrumentista Jake Kohn. di più
Prozac+ -3
Notevole lavoro punk-rock assai superiore al precedente. "Cagna"; "Angelo"; "Vorrei"; "Io sono debole" valgono, sole, il prezzo del biglietto. Segnò, e delineò, una generazione di "disadattati" di inizio secolo e millennio. di più
Lucio Battisti -Lucio Battisti
L'esordio di Battisti è nel segno della riappropriazione: dopo anni di "back work" a favore dei gruppi beat dell'epoca, Ribelli, Equipe 84, Camaleonti, si riprende quei pezzi e li arrangia e canta a modo suo. Il salto di qualità è enorme, e canzoni anonime come "Non è Francesca" (prestata a I Balordi) diventano cult di facile immediatezza grazie alle intuizioni musicali di Battisti e dei suoi collaboratori (nel caso Gianni Dell'Aglio alla batteria). Passano alla storia "Un'avventura" e "Balla Linda", meno altre canzoni ("La mia canzone per Maria", "Uno in più") che, per quanto gradevoli, paiono ancora acerbe e lontane da ciò che sarà il percorso artistico del cantautore di Poggio Bustone. di più
Red Hot Chili Peppers
"Gli uomini veri non uccidono i coyote" di più
Falloppio
Falloppio?
Eh. di più
Vasco Rossi -Liberi Liberi
Il suo capolavoro, e, ironia del destino, l'ultimo suo grande album. La prima facciata è un fuoco di fila di slogan ("Ormai è tardi"; "Vivere senza te è una libidine"; "Com'è simpatica questa domenica"; "E' un treno che non passa più"); la seconda è quella con l'inno autogenerazionale più sentito (la title-track). In stato di grazia, un disco, bisogna ricordarlo, suonato benissimo. di più
Luca Carboni -Luca Carboni
Il capolavoro generazionale di Luca Carboni, l'inquietudine dei ventenni degli anni Ottanta filtrati in un disco che parla di paura ("La voglia di vivere") e convivenza ("Vieni a vivere con me"), argomento, quest'ultimo, (quasi) tabù nel cantautorato italiano dell'epoca. "Silvia lo sai" passa alla storia; "Lungomare" è un gioiellino da chiudere in un cassetto. di più
Vasco Rossi -C'è Chi Dice No
Un (quasi) capolavoro se non fosse per una certa prevedibilità musicale, anche se un paio di brani, "Vivere una favola" e la title-track sono tra le sue cose migliori in assoluto. "Lunedì" e "Blasco Rossi" divertono; "Ciao" commuove. Bene, bravo, bis. di più
Luciano Ligabue -Lambrusco, coltelli, rose & popcorn
A naso, il debito nei confronti di Springsteen qui è ancora più evidente che nel disco d'esordio. Ci sono un paio di giri a vuoto, ma c'è anche tanta roba che il Liga non replicherà mai più (neanche in "Buon compleanno Elvis", il cui suono è già più ammorbidito, io faccio parte della "fazione" ClanDestino): "Anime in plexiglass"; "Sarà un bel souvenir"; "Libera nos a malo" valgono le 4 stelle. di più
Vasco Rossi -Cosa Succede In Città
Album di Vasco che amo visceralmente, dagli assoli di sax ai testi sballati e decisamente provocatori (pensate oggi scrivere "Appena ti prendo da sola, ti taglio la gola"), segni di un cantautore scosso dall'arresto di pochi mesi prima e indeciso su quale strada prendere (e infatti due/tre brani sono così così). Poi, a me, anima semplice, bastano "Cosa c'è", la title-track, "Toffee" e "Dormi dormi" per farne un lavoro di (altissima) qualità. di più
Vasco Rossi -Vascononstop
Gli inediti sono discutibili, uno carino ("Più in alto che c'è"), due insomma ("Un mondo migliore"; "Come nelle favole"), uno fa orrore ("L'amore ai tempi del cellulare"). In compenso, mica poco, c'è tutto Vasco, nel primo CD quello meno interessante, anni 2016-2008, nel secondo CD quello un po' meno schifoso, anni 2008-1998, nel terzo CD quello modesto e quello meraviglioso, anni 1998-1985, nel quarto CD il migliore in assoluto, 1985-1978. Cinque ore di musica, se piace bòn di più
Joe Bastianich
Questo piato sembla e sagia come un pezo di melda di più
The Sound -Jeopardy
magnifico album d'esordio dei Sound di più
Vasco Rossi -Vado al Massimo
Al quinto disco, a "clan" completo Vasco sfiora il capolavoro (questo per me è anche superiore al successivo "Bollicine", zavorrato, quello, da troppi riempitivi). C'é tutto, il Vasco schizzato di "Sono ancora in coma", a quello delle canzoni d'amore non banali come "Ogni volta". Prima ha una "Splendida giornata" (un reggae, in album molto reggae rock) poi c'é "La noia", sax finale splendido. Si fa notare a Sanremo con "Vado al massimo", e si porta via il microfono. Era ai massimi, ma era appena il 1982. di più