Lucio Battisti -Lucio Battisti
L'esordio di Battisti è nel segno della riappropriazione: dopo anni di "back work" a favore dei gruppi beat dell'epoca, Ribelli, Equipe 84, Camaleonti, si riprende quei pezzi e li arrangia e canta a modo suo. Il salto di qualità è enorme, e canzoni anonime come "Non è Francesca" (prestata a I Balordi) diventano cult di facile immediatezza grazie alle intuizioni musicali di Battisti e dei suoi collaboratori (nel caso Gianni Dell'Aglio alla batteria). Passano alla storia "Un'avventura" e "Balla Linda", meno altre canzoni ("La mia canzone per Maria", "Uno in più") che, per quanto gradevoli, paiono ancora acerbe e lontane da ciò che sarà il percorso artistico del cantautore di Poggio Bustone. di più
Red Hot Chili Peppers
"Gli uomini veri non uccidono i coyote" di più
Vasco Rossi -Liberi Liberi
Il suo capolavoro, e, ironia del destino, l'ultimo suo grande album. La prima facciata è un fuoco di fila di slogan ("Ormai è tardi"; "Vivere senza te è una libidine"; "Com'è simpatica questa domenica"; "E' un treno che non passa più"); la seconda è quella con l'inno autogenerazionale più sentito (la title-track). In stato di grazia, un disco, bisogna ricordarlo, suonato benissimo. di più
Luca Carboni -Luca Carboni
Il capolavoro generazionale di Luca Carboni, l'inquietudine dei ventenni degli anni Ottanta filtrati in un disco che parla di paura ("La voglia di vivere") e convivenza ("Vieni a vivere con me"), argomento, quest'ultimo, (quasi) tabù nel cantautorato italiano dell'epoca. "Silvia lo sai" passa alla storia; "Lungomare" è un gioiellino da chiudere in un cassetto. di più
Vasco Rossi -C'è Chi Dice No
Un (quasi) capolavoro se non fosse per una certa prevedibilità musicale, anche se un paio di brani, "Vivere una favola" e la title-track sono tra le sue cose migliori in assoluto. "Lunedì" e "Blasco Rossi" divertono; "Ciao" commuove. Bene, bravo, bis. di più
Luciano Ligabue -Lambrusco, coltelli, rose & popcorn
A naso, il debito nei confronti di Springsteen qui è ancora più evidente che nel disco d'esordio. Ci sono un paio di giri a vuoto, ma c'è anche tanta roba che il Liga non replicherà mai più (neanche in "Buon compleanno Elvis", il cui suono è già più ammorbidito, io faccio parte della "fazione" ClanDestino): "Anime in plexiglass"; "Sarà un bel souvenir"; "Libera nos a malo" valgono le 4 stelle. di più
Vasco Rossi -Cosa Succede In Città
Album di Vasco che amo visceralmente, dagli assoli di sax ai testi sballati e decisamente provocatori (pensate oggi scrivere "Appena ti prendo da sola, ti taglio la gola"), segni di un cantautore scosso dall'arresto di pochi mesi prima e indeciso su quale strada prendere (e infatti due/tre brani sono così così). Poi, a me, anima semplice, bastano "Cosa c'è", la title-track, "Toffee" e "Dormi dormi" per farne un lavoro di (altissima) qualità. di più
Vasco Rossi -Vascononstop
Gli inediti sono discutibili, uno carino ("Più in alto che c'è"), due insomma ("Un mondo migliore"; "Come nelle favole"), uno fa orrore ("L'amore ai tempi del cellulare"). In compenso, mica poco, c'è tutto Vasco, nel primo CD quello meno interessante, anni 2016-2008, nel secondo CD quello un po' meno schifoso, anni 2008-1998, nel terzo CD quello modesto e quello meraviglioso, anni 1998-1985, nel quarto CD il migliore in assoluto, 1985-1978. Cinque ore di musica, se piace bòn di più
Joe Bastianich
Questo piato sembla e sagia come un pezo di melda di più
The Sound -Jeopardy
magnifico album d'esordio dei Sound di più
Vasco Rossi -Vado al Massimo
Al quinto disco, a "clan" completo Vasco sfiora il capolavoro (questo per me è anche superiore al successivo "Bollicine", zavorrato, quello, da troppi riempitivi). C'é tutto, il Vasco schizzato di "Sono ancora in coma", a quello delle canzoni d'amore non banali come "Ogni volta". Prima ha una "Splendida giornata" (un reggae, in album molto reggae rock) poi c'é "La noia", sax finale splendido. Si fa notare a Sanremo con "Vado al massimo", e si porta via il microfono. Era ai massimi, ma era appena il 1982. di più
Antonello Venditti -Dalla pelle al cuore
Un bel disco, a sorpresa, visto le prove poco incoraggianti dei lavori precedenti. Dedicato ai genitori, ci sono pezzi molto belli, dalla malinconica "Piove su Roma" in cui ritorna il sax di Gato Barbieri alla profonda "Tradimento e perdono". Fa eccezione l'inconcepibile "Comunisti al sole" che, veramente, è roba da denuncia (musicale, s'intende). di più
Cream -Disraeli Gears
Disraeli Gears è il secondo album in studio dei Cream, pubblicato dalla Reaction Records nel novembre del 1967. L'album contiene, tra le altre tracce, i brani "Strange Brew" e "Sunshine of Your Love" che hanno un sound divenuto l'emblema della fusione del Blues e della Psichedelia.
Ginger Baker con il suo drumming, Jack Bruce con le sue linee di basso e Eric Clapton con le sue chitarre a 6 e 12 corde sono entrati per sempre, e a pieno titolo, nella storia della musica. di più
Paul Butterfield Blues Band -East West
Il secondo album del gruppo americano The Paul Butterfield Blues Band fu pubblicato dalla Elektra Records nell'agosto del 1966. East West è un disco fondamentale per il genere blues-rock. Fino a quel momento gli unici musicisti bianchi che suonavano il Blues, erano gli inglesi Yardbirds di Eric Clapton e i Rolling Stones, solo per citare i più noti. In altri termini, sono stati il nesso tra il rock, il blues e il jazz, oltre ad ammaliare il pubblico bianco contribuendo a "sdoganare" definitivamente i fondatori del Blues come Muddy Waters e B.B. King. La formazione vede tra gi altri "mostri sacri" i chitarristi Mike Bloomfield ed Elvin Bishop. Bloomfield, in particolare, fu fondamentale per l'evoluzione elettrica di Bob Dylan, nella famosa performance del festival di Newport del 1965, fondamentale per la nascita del folk-rock. di più
Country Joe and the Fish´s -Electric Music for the Mind and Body
Una gemma psichedelica della San Francisco´s Bay Area, pubblicata nel 1967. Per questo magnifico album d'esordio non mi viene in mente una definizione migliore se non quella dichiarata dallo stesso Country Joe McDonald: "Se vuoi capire la musica psichedelica e non hai ascoltato Electric Music for the Mind and Body, allora probabilmente non sai di cosa si sta parlando". di più
Victoria Beckham -Victoria Beckham
L'album britannico più costoso di sempre (5.000.000 di sterline), produzioni incredibili, la voce di una diva del calibro di Victoria Beckham che rende ogni traccia sublime, promo intensiva e costosa, ospitate TV ovunque, team di producer che chiunque altro potrebbe solo sognarsi, eppure questo gioiello è riuscito a floppare...
Come sempre la musica di qualità viene sempre ignorata, Victoria ha dato il meglio di sé con questo CD. di più
Lucio Corsi
Finalmente uno che mi ha fatto ritrovare il piacere di comprare dischi nuovi. di più