Death -Symbolic
La madonna...a parte gli scherzi, uno dei miei preferiti in assoluto. L'assoluto capolavoro dei Death, che segna la loro consacrazione definitiva a miglior gruppo metal di sempre. Poco da fare, tutto ciò che fanno è oro. di più
Judas Priest -Painkiller
Capolavoro...un fottutissimo capolavoro...epico all'inverosimile, la title track è storica, il resto non è da meno. Ogni tanto mi capita, sotto la doccia, di urlare a squarcia gola Painkiller (anche se non azzecco 3/4 delle note, XD) di più
Black Sabbath -Sabbath Bloody Sabbath
Qualche brano non particolarmente ispirato è presente all'interno del disco, ma quando poi ci sono anche pezzi come la title track, "A National Acrobat" e "Spiral Architect" tutto passa in secondo piano... Quindi fanculo i filler, 5 e basta! di più
Ozzy Osbourne -Blizzard of Ozz
Perfetto...dannatamente perfetto. Il mio disco heavy metal preferito in assoluto, che fa entrare di prepotenza Randy Rhoads nel vero heavy metal, e che segna la rinascita di Ozzy Osbourne di più
The Notorious B.I.G.
Un flow da far tremare i grattacieli di più
Hapshash and The Coloured Coat -Western Flier
Grazie al solito mitico produttore Guy Stevens (quello dei Clash, tanto per essere chiari), quei due matti di Michael English e Nigel Waymouth si ravvedono in parte per quello che riguarda quella allegoria estrema e quasi carnevalesca, caleidoscopica e quella evanescenza da lsd del primo lavoro e registrano questo secondo disco con la solita tornata di innumerevoli guest e partecipazioni - tra cui quella del mitico Brian Jones. Gode di meno fama e celebrità del suo predecessore, ma in verità è uno dei migliori della psichedelia britannica di quegli anni e questo anche in virtù della maggiore compiutezza. È un lavoro più elettrico, che guarda più o meno consapevolmente alla psichedelia texana di quegli anni che all'immaginario orientale e quindi in qualche modo per quel momento storico 'fuori moda', e invece è un grande disco.

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Big Mountain County -Anachronicle
Registrato dal vivo alla fine del 2015 alla Locanda Atlantide (Roma) e uscito via Area Pirata Rec, l'ultimo disco degli italiani Big Mountain County è una riproposizione di sonorità garage psichedeliche degli anni sessanta. Il gruppo tuttavia non manca di deviare dalla strada maestra come se volesse cercare degli appigli in altri generi come il punk e il grunge, deviazioni che alla fine pesano sul prodotto finale e su quello che è il mio gradimento personale. di più
Hapshash and the Coloured Coat -Featuring The Human Host And The Heavy Metal Kids
È impossibile cercare di dare una definizione precisa a questo lavoro, un capitolo fondamentale (portante) nella storia della psichedelia britannica, che prende il via da Michael English e Nigel Waymouth, due artisti a tutto tondo, impegnati sia nel campo musicale che in quello grafico. Il disco è una multiforme allegoria tra le sperimentazioni psichedeliche british di Beatles e Rolling Stones e quelli che saranno gli episodi più acidi del kraut-rock. Fondamentale il contributo del produttore Guy Stevens, che è praticamente una leggenda nel panorama musicale britannico degli anni sessanta-settanta. Volutamente, sfrenatamente indefinibile.

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Ricky Gervais -Special Correspondents
Bananas quaranta e più anni dopo. In questo film diretto da Ricky Gervais, i protagonisti sono un giornalista che lavora alla radio e il suo tecnico, che inviati in Ecuador per seguire gli sviluppi di una crisi interna nello stato sudamericano, 'bucano' il volo e costretti a rimanere a New York, decidono di trasmettere dall'appartamento di una coppia di amici e di inventarsi di sana pianta tutto quello che succede. Se Allen portava una barba finta per fare la parte del capoccia sudamericano, qui questo praticamente non esiste se non nell'immaginario di un pubblico facilmente impressionabile. Una commedia leggera, però ben diretta da Ricky Gervais che è comunque più bravo di quanto si potrebbe pensare e forse anche di quanto pensi egli stesso dato che non 'osa' mai. di più
Massimo Ranieri
5 per la storica vittoria del Leicester in Premier League...ed è pure un discreto cantante di più
Tim Buckley -Lorca
Disco cupo all'inverosimile, con la title track che mette un angoscia impensabile...L'ennesimo capolavoro targato Tim Buckley di più
Luca Barbarossa
alla fine qualche canzone bella l'ha scritta. non ha mai fatto rumore sempre al posto suo però la melodia te la piazzava sempre. e questa è un mezzo capolavoro
COME DENTRO UN FILM ( e giriamolo VA!).
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The Who -The Who Sell Out
Disco che da il via ad una serie di album incredibili... di più
Big Big Train
Gli alfieri del progressive del XXI secolo. Un gruppo incredibile, probabilmente la migliore band progressive dopo i grandi "classici". Sonorità post-Genesis, Gentle Giant e Jethro Tull unite a personalissime fughe nel jazz, nel post-rock e nella fusion. Semplicemente fantastici. di più
Jeremy Irons
Uno dei più bravi attori al mondo che purtroppo negli ultimi anni ha dovuto sopravvivere pure lui. di più
Bob Dylan -Desire
Basterebbe la canzone che apre il disco, 'Hurricane', per definire l'intero disco un capolavoro. E invece no, perché il resto è un susseguirsi di intuizioni fantastiche da parte di quello che del resto è il più grande scrittore di canzoni di tutti i tempi. Per quella che sarebbe una recensione non-convenzionale, suggerisco sempre quella fatta a suo tempo da Lester Bangs e degna delle sue schermaglie con il caro vecchio Lou Reed.

#bobdylan #lesterbangs #hurricane #desire #mozambico di più
Ed Askew -For the World
Rilasciato nel 2013 per la Tin Angels Records, il disco aggiunge un altro episodio nella carriera di questo cantautore psych-folk che ha cominciato a andare in tour solo all'età di 70 anni. Registrato in quattro giorni, spiccano le guest di Marc Ribot ('Paper Horses' e 'Maple Street') e della bellissima e bravissima - la amo - Sharon Van Etten ('Rodeo Rose', 'So' e 'For the World').

#edaskew #psychedelia #folk #fortheworld #psychedelicfolk di più
Deftones -Gore
Ancora un grande disco per i Deftones; nessun dubbio a riguardo. Con quell'artwork così ricercato, etereo, mistico; ed il deciso contrasto con il titolo dell'opera che ti porta da tutt'altra parte. Il gruppo di Chino Moreno dimostra una volta di più di essere oltre, di guardare in avanti nella propria ricerca musicale. Post-Rock, Post-Dark; si viene investiti da un continuo rincorrersi di sensazioni opposte lungo gli undici brani che vanno a comporre Gore. Verso l'infinito, verso l'amico Chi Cheng...Pittura Infamante... di più