In questa puntata di "Alla ri-scoperta del britpop anni 90" ci addentreremo nei meandri oscuri del brit, nei meandri semi-sconosciuti e strani dell'Inghilterra nel decennio scorso...
Sto parlando signori e signore dei Delicatessen. Chi non li conosce? (chi li conoscesse alzasse la mano per favore!)

Il suddetto gruppo proviene dal cuore dell'Inghilterra, città ora famosa per i Kasabian ( che con la loro musica hanno poco da dividere): sto parlando di Leicester.
La musica dei Delicatessen è caratterizzata da liriche e musiche visionarie molto cupe e psichedeliche. Un gruppo poco conosciuto ma particolarissimo.

La lineup prevede: Neil Carlill (chitarra e voce), Craig Bown (chitarra), Will Foster (basso) e Stuart Dayman (batteria ). Questo Skin Touching Water (1995) è il loro album d'esordio e secondo me tutt'ora il loro album più riuscito, nonchè a mio avviso capolavoro della musica anni 90 ingiustamente mai reso celebre. Per cui consiglio a tutti gli amanti dello shoegaze psichedelico-britpoppers di procurarsi alla svelta quest'album, potrebbe allettare il vostro piacere dei sensi, fidatevi!
I Delicatessen potrebbero essere inquadrati nella scena shoegaze che fu dei Ride, ad esempio, ma forse esprimono qualcosa in più creando melodie spigolose ma concrete e dolci a modo loro. Giocando dunque con l'anti-commerciale e l'orecchiabile.  

Le canzoni di questo album ammontano a sedici ed ognuna ha una propria identità e particolarità , creando cinquanta minuti di musica tondi tondi godibilissimi ma al quanto impegnativi per l'udito.
Si parte con "I'm Just Alive" che continua a girare con un organetto stridulo e una chitarra con i feedback abbastanza sforzati, accompagnati dal ritmo incessante della batteria e dalla voce di Carlill che è riverberata oltre ad essere sul baritono e parecchio oscura come un Lou Reed che ci sussurra qualcosa all'orecchio. Ne segue poi la straordinaria "C.F. Kane" con un ritmo leggermente jazzato, parecchio intrigante con dei tessuti chitarristici niente male, la voce di Carlill che continua a non tradire strozzandosi e aumentando, addirittura , di tono nel ritornello, fino a creare puro rumore bianco.
Ne segue poi il trittico "Zebra"/"Monkey"/"Liar": Zebra è una caustica canzone ricca di feedback e casini con poca melodia che rimane rintanata nel fondo, Monkey invece lascia spazio al basso intrigante e alla melodia stizzita di un qualche serata piovosa fuori qualche pub e così va avanti con la voce stonata del cantante, sempre particolare, che si fa notare. L'entrata della chitarra che poi ci regala un tappeto sonoro stile "spy-story" e l'inevitabile passaggio del testimone alla schizzata Liar: aumenta la velocità il rumore diventa bianco il cervello schizza sangue sul muro e tutto finisce . Un vero colpo di pistola in testa!
"Red, blue & Green" dipinge bucolici paesaggi con l'aiuto di fiati e violini, un dolce pianoforte accompagna, ritorna l'orecchiabilità, la melodia, ma pur sempre da l'impressione di qualcosa che si strozza nel fondo senza poter dare il meglio di sé. La voce di Carlill si sforza e continua a voler essere dolce per forza , ma non per volere suo . Il Blues-rock tutto particolare , tutto un suo programma di "Watercress" che ci dà un pò l'idea di qualche b-side dei defunti Verve (loro compagni di suono in qualche sfaccettatura). Tutto sembra uscire in un atmosfera da incubo come il leggero siparietto appesantito di "Appeased" (non vuole essere un gioco di parole). Il free-jazz che ritorna in "Chomsky". Il poker di titoli strambi rappresentati dalla stramba quanto mai "You Cut my Throat, I'll Cut Yours", il carillon da brutto sogno di "Sick of Flying Saucers" e la leggermente beatlesiana "Smiling, you're stupid" e per finire l'acustica "Inviting Both of Sister out to Dinner". Non manca il passaggio voce-pianoforte "Advice". Si tenta di nuovo la strada dell'orecchiabile con "Love's Liquid" ma termina "malamente". Questi Delicatessen riescono ad essere unici, soli e irripetibili non permettendo assolutamente paragoni con gli altri gruppi e lo fanno ancora con la conclusiva "If She Was Anybody Else", un lento depressivo e solitario, da ubriaconi incalliti, da ultimo respiro, come se qualcosa potesse venir meno improvvisamente, come la fine imminente di qualcosa. Skin Touching Water finisce. Lasciandoci tanto e stavolta... 
... con la consapevolezza di averci cambiato, di aver cambiato la nostra bussola musicale e  di averci dato qualcosa, di averci dato veramente tanto.  

Elenco tracce e video

01   I'm Just Alive (03:41)

02   C.F. Kane (03:44)

03   Zebra/Monkey/Liar (03:26)

04   Red, Blue and Green (02:49)

05   Watercress (02:20)

06   Classic Adventure (03:37)

07   Appeased (00:54)

08   Chomsky (03:59)

09   You Cut My Throat, I'll Cut Yours (02:28)

10   Sick of Flying Saucers (03:10)

11   Smiling You're Stupid (02:58)

12   Inviting Both Sisters to Dinner (04:29)

13   Advice (01:14)

14   Love's Liquid (03:40)

15   Froth (03:18)

16   If She Was Anybody Else (04:06)

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