Il dono, il nuovo disco dei Diaframma, è un album tributo autocelebrativo: Federico Fiumani (leader dei Diaframma, nonché, nei fatti, i Diaframma stessi), ha commissionato a una manciata di musicisti di sua conoscenza l'incisione di una cover del proprio gruppo.
Le seguenti note sono rivolte a chi ha già sentito il disco e conosce i Diaframma. Del resto sconsiglierei ai chi volesse avvicinarsi ai Diaframma di partire da questo album.
Le parole che seguono non costituiscono una recensione; esse vogliono semplicemente evidenziare quattro diversi modi di affrontare Il dono.

 1. lo si può ascoltare come fosse un disco dei Diaframma. Osservandolo da questa prospettiva viene confermata la fulminante capacità di scrittura di  Federico Fiumani. Questi racconta la vita in modo diretto, senza sconti, senza aver paura di cadere nella banalità; anzi, proprio attraverso racconti banali Fiumani riesce ad aprire subitanei ed inattesi squarci di verità. Molti esteti dei nostri tempi, maestri della tecnica, sognano e sogneranno tra una sineddoche ed un'allitterazione di concepire anche solo uno di questi momenti. Bisogna però ricordare che, ascoltato così, il disco non aggiunge nulla a quanto si era già sentito nei precedenti lavori del Nostro;

2. al tempo stesso "Il Dono" funziona come una compilation di "remix": le cover che stravolgono maggiormente i pezzi (come quelle del  N.A.N.O., degli O.B.O. o di Samuel Katarro..) fanno infatti emergere nuovi colori in brani che eravamo abituati a sentir suonati in ben altro modo. Ad esempio Katarro porta "Diamante grezzo" in un'epoca fantomatica dove si incontrano Battisti, l'aria libera degli anni '70, il blues e gli anni 2000, facendo emergere un legame tra i Diaframma ed una certa (?) tradizione cantautorale italiana. Inoltre questi nuovi colori, se all'inizio spiazzano, pian piano arrivano a suonare come autentici e propri del pezzo originario. Il risultato è che riascoltando le versioni originali di Fiumani, alla luce di queste riletture, anche quelle acquistano nuova luce.. grazie alla voce incerta di Elena Stancarelli ho letteralmente riscoperto Amsterdam;

3. si può anche ascoltare il disco come una compilation nella quale si è voluto pubblicizzare gruppi più o meno emergenti, tutti (o quasi) con qualcosa da dire. Anche da questo punto di vista il disco mi sembra funzionare: non vedo l'ora di ascoltarmi qualcosa de Il Genio come dei Nano o dei The Niro. Per altri gruppi e cantanti (Grazian, Le luci della centrale elettrica, Marlene Kuntz..), almeno per me, l'ascolto si è tradotto in una piacevole riconferma.

4. c'è infine un altro modo per ascoltare questo Il dono, ovvero affrontandolo in quanto percorso (auto)celebrativo ed emozionale dei Diaframma. I vari brani funzionano così come istantanee sghembe sul passato del gruppo fiorentino. A metà disco Le luci della centrale elettrica, con il suo medley, riesce a racchiudere l'intera carriera di Fiumani in un grido punk fatto di voce strozzata e chitarre slabbrate. Ma in questa prospettiva è la ghost track finale -che ospita l'omaggio ironico e fraterno di Bobo Rondelli- a riservare le maggiori emozioni. Questi, imitando Marcello Mastroianni, si cimenta in una sorniona versione per voce e chitarra di "Grazie davvero". Ogni volta che ascolto questa magnifica e commuovente chiusura mi immagino di entrare in una stanza e trovare questi due "vecchi" maestri dell'imperfezione umana, mentre se la ridono alla faccia di noi giovani e del proprio passato. Contemporaneamente però i due provano un soffio di malinconia per ciò che è stato, nonché un'amorevole invidia (come quella di un padre nei confronti del figlio) per questi nuovi gruppi che cercano di scrivere la musica del futuro, celebrando qui quella "passata" dei Diaframma.
Mi viene in mente lo splendido finale de La dolce vita: Marcello Mastroianni è in spiaggia, vicino alla foce di un fiumicello. Dall'altro lato della foce una giovane ragazzina cerca invano di parlare con con lui, mentre il vento rende impossibile ogni comunicazione.
Eppur ci prova..

TRACKLIST:

Alessandro Grazian - "Fiore non sentirti sola"
Altro - "Altrove"
Dente - "Verde"
Elena Stancanelli featuring The niro e Fiumani - "Amsterdam"
Il Genio - "Il telefono"
Le luci della centrale elettrica - "Un giorno balordo" (in realtà è un medley)
Magnolia - "L'amore segue i passi di un cane vagabondo"
Marlene kuntz - "Siberia"
N. a. n. o. - "Una stagione nel cuore"
OBO (Oshinoko Bunker Orchestra) - "Pasqua"
Roberta carrieri - "Labbra blu"
Samuel katarro - "Diamante grezzo"
Santo Niente - "Lode ai tuoi amici"
Superpartner - "L'odore delle rose"
The niro - "Io amo lei"
The zen circus & Brian Ritchie featuring Fiumani - "I giorni dell'ira" (live)
Tre allegri ragazzi morti - "Gennaio"
+ ghost track (Bobo Rondelli nella parte di Marcello Mastroianni, grazie davvero + inedito, presumibilmente di Rondelli)

PS: nota di demerito ai Tre allegri ragazzi morti: la loro versione di  gennaio mi fa cagare, mi spiace.
PS2: ho scritto questi appunti piuttosto di getto, ma oggi mi va bene così.

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