Mi appresto a parlarvi di quello che, nella mia modesta opinione, è uno dei migliori gruppi metal (e non solo!) attuali.

Autori di una serie di ottimi album, il loro sound consiste in una fusione di vari generi di metal. Partiti con sonorità più marcatamente death (come in "All You Need Is Love"), ma sempre con innesti melodici, il loro stile è andato pian piano evolvendosi verso un suono più melodico, raggiungendo l'apice in tal senso nell'ultimo album "Licht". Anche il loro cantato, inizialmente a maggioranza inglese è stato sostituito dal cantato in madrelingua tedesca, fatto che rende ancora più melodiche le loro canzoni. Alcuni fan di prima data non hanno molto gradito questa trasformazione; per il sottoscritto invece è incredibile questa capacità del gruppo di cambiare notevolmente non solo di cd in cd, ma anche di offrire una buona varietà tra le canzoni all'interno dello stesso album, mantenendo però riconscibile la loro impronta di base; molta varietà quindi, senza che questo vada tra l'altro a discapito della qualità.

Riders on the Storm è uno degli apici compositivi della band, i brani sono un susseguirsi di grandi canzoni, un calderone in cui ribollono ritornelloni punk, riff hard rock, anthem heavy, elementi sudamericani, sfuriate tendenti death, sviolinate folk e synths ottantiani. A ciò si aggiunge anche una buona prestazione da parte del versatile cantante, il signor Fuchs. L'album parte in quarta, le prime sette canzoni sono un susseguirsi di gran pezzi, tra tutti la title-track e "Revolution" (che citerei come brani più rappresentativi per avere un idea dell'eccletticità della band), ma tutto si mantiene fino alla fine su buoni livelli.

Concludo dicendo che consiglio vivamente questo gruppo a chiunque non schifi completamente questo tipo di sonorità, l'album riesce a essere orecchiabile sin dal primo ascolto ma si presta bene anche a un analisi più approfondita, guadagnando anzi man mano che si assimilano le varie canzoni. Chi dovesse apprezzare quest'album può senza timore dedicarsi anche alla restante discografia della band, che merita senza riserve; per gli amanti di sonorità più pesanti consiglio il già citato "All you need is love", all'estremo opposto troviamo "Licht" e infine un buon compromesso tra questi due estremi si trova in "Samurai".

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