Il disco d'esordio dei Dinosaur jr mostra la band in una fase ancora acerba della loro evoluzione, una fase tuttavia in cui è già evidente la capacità della band di fondere hardcore e punk in canzoni connotate da una solida impostazione melodica.

All'epoca, siamo nel 1985, il gruppo si chiamava ancora semplicemente Dinosaur, nome che avrebbero dovuto alterare di lì a poco per evitare beghe legali con una misconosciuta band dallo stesso nome. E' curioso come il gruppo si sia poi quasi adattato al suffisso "jr", in particolare nella produzione degli anni '90, caratterizzata da accenti naif riflessi anche nelle copertine dei dischi. I dischi degli anni '80 invece esprimono romanticamente gli inevitabili dolori della crescita, ma sicuramente non un atteggiamento infantile.

Sciolti i Deep Wound che vedevano J Mascis alla batteria e Lou Barlow alla chitarra a porre le basi del grindcore, nei Dinosaur J Mascis ruota alla chitarra, Lou Barlow impugna il basso e Murph siede alla batteria.

Rispetto ai dischi successivi il disco riflette una situazione più equilibrata in cui Lou Barlow ha più spazio ed in alcuni pezzi si alterna alla voce con J. E' noto come l'atteggiamento dispotico di J e l'incapacità di accettare una situazione di reale partnership musicale con Lou sarà alla base della fuoriuscita di quest'ultimo dal gruppo e della trasformazione dei Dinosaur jr nella band personale di J Mascis, con un inevitabile e fatale impoverimento da un punto di vista musicale.

In "Dinosaur" lo stile consolidato nei due dischi successivi, che vede il pesante uso della distorsione a creare uno spesso muro di rumore, e l'evoluzione della tecnica di Lou che consiste nel suonare sul basso veri e propri accordi a mo' di chitarra, agendo col pretto molto sul manico per ottenere un suono pastoso e profondo, queste caratteristiche appunto non sono ancora presenti, la chitarra suona piuttosto pulita, spesso con una bassa amplificazione e un volume moderato e Lou suona il basso nel modo classico nota per nota.

Ciò nonostante, il disco è già pienamente "Dinosaur jr" e laddove risulta acerbo nello stile, guadagna in freschezza e sfaccettature. I nostri mescolano abilmente molti stili, dall'hardcore al folk e se in alcuni casi le giunzioni ed i passaggi sono un po' forzati e non completamente riusciti, è impossibile non apprezzare l'ingegnosità, il talento, la qualità, l'umorismo che sgorgano abbondanti da tutte le tracce.

Cosicché capita che anche il pezzo forse più debole del disco, il mesto "Gargoyle" improvvisamente si tramuti in un breve ma splendido groove psichedelico che è tra i momenti più particolari del disco.

Per il resto inutile dilungarsi a descrivere le esplosioni hardcore di "Bulbs of Passion" e "Does it float", la dolcezza venata di umorismo (o sarcasmo) delle melodiche "The Leper", "Severed Lips" o il folk di "Cats in a Bowl", conviene ascoltarle direttamente.


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