Il CBGBs diventa il posto caldo. Max's Kansas City offre pure l'happy hour e così la nuova scena del punk newyorchese è bell'e fatta. E' il millenovecentosettantasette, si sa.

Dei DMZ invece si sa poco, che furono una punk/noise band di Boston e nient'altro.
Io allora ti dico (così poi la sai anche tu una cosetta sui DMZ) che se prendi la ritmica beat garage dei Wailers e la mescoli con le scudisciate chitarristiche dei Pretty Things e le irruenze del punk'n'roll dei primi Stooges, hai fatto i DMZ. Paura, eh?
Allora ti racconto di quando furono cacciati per sempre dal CBGBs perchè il cantante Jeff Conolly aka 'Monoman' aveva messo le mani addosso alla moglie di Hilly Krystal (uno a caso, il proprietario del locale) nel bagno delle donne, oppure ti descrivo al dettaglio di come la loro "Mighty Idy" sia il miglior plagio-tributo a Gerry Roslie nella storia del garage punk. O magari ti svelo che gli ultimi due colpi di batteria nella registrazione di "Cinderella" sono letteralmente il suono prodotto dalla frattura della mano destra del batterista (inutile sottolineare che proprio quella take finì senza indugi nel mix finale del disco perché indubbiamente 'molto punk').

DMZ. De Militarized Zone: mentre futuri mostri sacri come Dead Boys e New York Dolls guerreggiavano tirandosi a vicenda chitarre elettriche e lattine di birra, i DMZ studiavano in cuffia Eddie & The Hot Rods e Blue Oyster Cult cercandone affinità elettive incrociate e aguzzavano i denti ripescando l'Uk sound della British Invasion, quindi freakbeat e tanto ma tanto garage mid-60s che fa sempre bene alla salute. Veloci, precisi, affidabili e folli come degli speedypizza che al pagamento merce ti mollano un pugno sulle gengive e ripartono sui motorazzi. A un certo punto si autoconvincono di suonare tutti nei Sonics (dieci anni dopo) ma col proposito di coverizzare per intero le b-side dei Troggs e menare molto di più.
"E' il 1977 e il punk ha rotto le palle, perché quest'amore appena nato è già finito e l'heavy metal ce lo sta già mettendo nel culo!". Una spanna su tutti gli altri e mai cagati, c'è del genio in loro. Tecnica quanto basta, furia a vagonate, rock'n'roll dritto e casinista ma con stile: l'esordio dei DMZ è la botta di culo tra i dischi che sognavi. Perché infila una serie di cover da urlo ("Cinderella" dei Sonics, "Out Of Our Tree" dei Wailers e "From Home" dei Troggs) e spiazzerebbe qualsiasi comune mortale solo con "Bad Attitude" e "Don't Jump Me Mother" che suonano come le migliori outtakes di Funhouse. Che altro vuoi sapere? Che la linea di basso di "Border Line" è piaciuta così tanto a Billy Idol da rifarci sopra 'White Wedding'?

Come si dice qui da noi, se le cose non le sai... sàlle.

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