Ci sono, lo so, ancora parecchi nostalgici di quelle bands americane che dominarono la scena musicale all'inizio degli anni '90 e che, per un discorso di commercializzazione ancor prima che filosofico o prettamente musicale, furono inglobate dal calderone "grunge". C'è dunque chi scopre ne riscopre i side-projects, chi va a sbirciare cosa le bands seminali avevano piantato, chi porta in home la milionesima recensione della pietra miliare di turno... Tutto ruota attorno a questa parola: grunge... Chi erano i morti del grunge? Chi fu (o chi furono) re del grunge? Chi i fenomeni da baraccone, chi i grandi fasulli del grunge? Chi invece i purissimi, per questo destinati sin da subito a non conquistare le masse? Quali, su tutte le bands che riuscirono invece a fare il giro del mondo, i veri e propri cocchi di mamma-MTV? Quali furono le superbands del grunge? Che musica suonavano i musicisti grunge quando ancora non c'era il grunge? Chi lo era senza sapere di esserlo? Chi fu proto-grunge?

Ed invece il post-grunge? Che mi dite del post-grunge? Perché su ciò che fu post-grunge nessuno o quasi smanetta, ravana, approfondisce? Perché James Iha e Billy Corgan sfottessero ai tempi Gavin Rossdale ed i suoi Bush era chiaro, ma quanta roba meritava davvero d'esser presa per il culo o spazzata via "solamente" perché era post-grunge?

Nel 1996, mentre Corgan s'apprestava a succedere a Kobain, mentre i Pearl Jam prendevano le distanze dal loro sound d'esordio con "No Code", e mentre ancora il bell'Evan Dando ballava il britpop degli Oasis, insomma mentre questo carnevale generazionale giungeva agli ultimi coriandoli, venivano sì fuori bands come Bush, Silverchair ed i ben più onesti ma altrettanto derivativissimi Creed, ma anche formazioni infinitamente più apprezzabili quali gli Everclear, i Live, i simpatici Presidents Of The United States Of America, i Filter, o gli stessi Foo Fighters.

Anche questi qui, oggetto della mia rece, sarebbero, per stile e collocazione spazio-temporale, post-grunge, eppure, se li cercate a tale voce, neppure li trovate. Ciò perché hanno pubblicato pochissimi lavori, perché si sono presto sciolti, perché il loro vocalist e leader, Bret Domrose, una sorta di Dando più rock e meno interessato/consapevole della sua immagine, non ha proseguito la sua carriera musicale, anzi sparendo pressoché nel nulla. E poi per un'altra ragione: il nome del loro bassista.

Dopo films come "Point Break", "Belli E Dannati", "Dracula Di Bram Stoker", "Cowgirls, Il Nuovo Sesso", "Piccolo Buddha", "Speed" e "Johnny Mnemonic", non si poteva non pensare che Keanu Reeves non si mettesse a fare della musica. Lo hanno fatto il compianto River Phoenix, Johnny Deep suoi colleghi attori-emblema di quei tempi, ed altri ancora, ciascuno nella propria generazione, da Kevin Bacon fino a Jared Leto. Poteva mancare Reeves? Ed infatti i Dogstar, solido powertrio di rock alternativo tutto (non solo grunge) furono la band di Keanu Reeves. Purtroppo per loro, però, solamente questo.

Ne conseguì sovraesposizione immediata, tours mondiali, adolescenti scatenate, interviste su MTV, credito illimitato, attenzione spropositata e... zero considerazione per la musica, zero interesse su quanto Domrose fosse bravo come autore, bello come frontman, capace come interprete. La gente voleva Keanu, voleva vedere il tormentato surfista Johnny Utah sul palco, voleva fotografare il piccolo Buddha mentre suonava il basso.

In questo e.p. d'esordio, per la cronaca, Domrose si fa il mazzo con due simil-ballads ricche di accelerazioni, con un rock senza compromessi che degno sarebbe di starsene nella tracklist dell'ultimo di Eddie Wedder e compagni; il finale è per una delicata ballad archi e chitarra di buon livello. Ma a chi interessava? Keanu Reeves era il feticcio da inseguire, ed il solo motivo per procurarsi questo e.p.. E, purtroppo, per ripetere la stessa cosa con tutto il resto della futura produzione..

Oggi che Reeves ha quarant'anni suonati, chi, ammesso che vi sia, volesse ascoltare dell'autentico rock alternativo prodotto dopo il grunge, può mettere le mani e gustarsi questi "Quattro Formaggi" e questa band, chiamata Dogstar. Un gruppo credibile. Finalmente.

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