Eccomi qui con la mia prima recensione su questo mito della musica italiana al femminile...

Va bene, probabilmente qualcuno mi scannerà leggendo il suo nome, ma onestamente io devo dire che c'è stata roba peggiore all'epoca... Comunque... Molti pensano che Donatella Rettore, da dopo "Kamikaze Rock'N'Roll Suicide" (disco che adoro così come gli altri tre usciti prima), non abbia più avuto le idee, la fantasia per far uscire altri dischi con una qualità musicale pari (o addirittura superiore) ai precedenti, nemmeno con l'aiuto del suo fautore e compagno Claudio Rego...

Ma io personalmente, da grande ammiratore quale sono, credo che la nostra, all'epoca, aveva ancora la capacità di fare bei dischi, nonostante fossero, a detta di qualcuno, dei concept-album (vedesi "Far West" o "Danceteria", il suo capolavoro a mio parere). E questo "Incantesimi Notturni" ne è la prova. Ed è per questo che ho deciso di recensirlo. Probabilmente molti lo conoscono solo per la meravigliosa "Di Notte Specialmente", portata a Sanremo proprio nel 1994, anno di uscita del cd... ma un po' tutto il lavoro in questione contiene delle perle assolutamente di qualità.

Il duo "Bianco" e "Locura", di cui quest'ultima dalle influenze spagnoleggianti, è da non perdere per quanto è emozionante. Così come "Quello Che Non Sai", scritta con un certo Cheope, dalla base un po' sullo stile di "Seven Seconds" di nenehcherryana memoria (anche se non minimamente paragonabile), l'autobiografica "E Non Cambierò", la romantica "Legami", e la rilettura moderna di "Nel Viale Della Scuola E' Sempre Autunno", una delle prime canzoni realizzate quando Rettore non era ancora esplosa con "Splendido Splendente", altre chicche presenti in questo cd.

Ma... come molte cose del resto..."Incantesimi Notturni" non è perfetto. Le uniche canzoni non al livello delle sopraccitate secondo me sono "Sudo", dal ritornello che ancora non mi convince appieno, e "Voglio La Mamma", canzoncina che sembra un'imitazione di "Penso Positivo" di Jovanotti (di gran lunga superiore secondo me), anche se riconosco di non sapere se quest'ultima è venuta prima o dopo... se capite che intendo. Chiude l'album la brevissima "L'Uomo Vero" (quasi un minuto di lunghezza!), che colpisce subito grazie al suono di tastiere che accompagna la voce di Donatella...

Finito il cd, in generale dico che è un lavoro molto buono, forse l'ultimo davvero valido di miss Rettore, uno di quelli che rappresenta "l'altra faccia" della regina dei primi anni '80, ma di certo non è ai livelli di "Danceteria", disco che probabilmente recensirò più avanti...

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